di Emma Calvelli
Nati negli Stati Uniti sul modello della famiglia Rockfeller, i family office stanno diventando una realtà consolidata anche in Italia. L’indirizzo strategico, il coordinamento e una gestione operativa efficiente sono gli strumenti utilizzati per creare un ponte tra l’identità della famiglia, e del suo patrimonio, e un business development che tenga conto della forte eterogeneità di intenti e delle strutture organizzative.
Come sottolinea Patrizia Misciattelli delle Ripe, fondatrice di Aifo (Associazione italiana family office), «non si tratta di un’evoluzione dell’industria del banking. Il family office nasce all’interno di necessità intrafamiliari per la protezione e la continuità di una ricchezza rilevante». In tal senso, la partecipazione e il coinvolgimento delle prossime generazioni assumono un peso fondamentale per il lungo termine. L’obiettivo caratteristico della strategia dei family office è infatti tramandare e proteggere di generazione in generazione non solo la ricchezza in quanto dato misurabile, ma anche e soprattutto l’identità che a questa famiglia si collega.
I profili medi dell’asset allocation di un family office sono tanto riservati quanto caratteristici delle scelte delle singole famiglie. Ognuna definisce i propri asset e costruisce il proprio benchmark, stabilendo i settori prioritari e le direzioni in cui svilupparsi. Anche se il modello di riferimento della costruzione di un'asset allocation per un family office rimane comunque la dotazione delle grandi università americane.
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