Umberto Fantigrossi, portando avanti le istanze di Collebeato e Gussago, due piccoli Comuni della provincia di Brescia, è riuscito a ottenere dalla sede distaccata del Tar Lombardia, con la sentenza 24/2008, lo stop al progetto dell'autostrada della Valtrompia, un asse da 35 chilometri che avrebbe collegato l'A4 all'altezza di Ospitaletto con Lumazzone. Dall'altra parte in aula erano schierati nell'ordine, il ministero delle Infrastrutture, dell'Ambiente, l'Anas e il Cipe, difesi dall'avvocatura dello Stato e la società dell'Autostrdada A4 difesa da Andrea di Porto di Roma e dai professionisti dello studio bresciano di Silvano Venturi.
«Lo hanno chiamato raccordo», dice Fantigrossi, commentando la sentenza, «quando in realtà non sarebbe servito a collegare due autostrade, ma avrebbe funzionato da semplice braccio della A4 partendo da Ospitaletto per esaurirsi nella Valtrompia». I Comuni, che nella battaglia giudiziaria sono stati affiancati anche da Legambiente (difesa da Pietro Gambarino di Milano), hanno infatti puntato proprio all’eccessiva enfasi del progetto che è stato inserito addirittura nella legge Obiettivo. «L’autostrada della Valtrompia», prosegue il legale, «non ha un ruolo strategico e un interesse nazionale da giustificare un investimento così ingente (circa 750milioni di euro). A questo va aggiunto il contestato affidamento diretto dei lavori alla società dell'Autostrada A4 e una valutazione d’impatto ambientale che anziché passare per il ministero dell’Ambiente, è stata approvata dal Cipe».