Ad evere la meglio, questa volta è stata Fastweb. Il Tar del Lazio ha annullato, infatti, la convenzione tra ministero dell’Interno e Telecom per il super appalto per telefonia fissa e mobile, trasmissione dati, videosorveglianza, 113 e braccialetti elettronici. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso, rendendo così inefficace un accordo da 500 milioni di euro. Paolo Stella Richter ha assistito Fastweb, che aveva chiesto una sospensiva già ad aprile. Il ricorso si fonda su una legge europea che indica come servizi di una certa mole debbano essere assegnati mediante gara, a maggior ragione se i servizi sono diversificati, e andrebbero affidati per lotti; mentre, invece, in questo caso, Telecom si era aggiudicata l'intero appalto.
Il collegio giudicante ha dichiarato la convenzione tra ministero dell’Interno e Telecom "inefficace" dal 31 dicembre 2013 (per «non interrompere i delicati servizi oggetto di affidamento e di prevedere tempi adeguati per garantire una eventuale migrazione degli stessi ad altro fornitore»). In particolare, nelle motivazioni della sentenza, il Tar sottolinea, oltre ad alcuni vizi di procedura, «l’interesse della Società ricorrente a partecipare ad una selezione tesa all’affidamento dei servizi oggetto della procedura contestata», ma anche nell’interesse «dell’Amministrazione ad individuare il miglior contraente possibile al quale affidare tali servizi».