Si apre la stagione dei bilanci. Come ogni anno, ritorna l'indagine TopLegal sui fatturati degli studi legali per l'anno 2014. E anche quest’anno gli studi italiani dovranno fare i conti non solo in termini economici, ma anche di trasparenza. In linea con la strada intrapresa lo scorso anno, TopLegal anche nel 2015 pubblicherà unicamente dati ufficiali, vedendo nella rendicontazione una concreta possibilità di riflessione sul mercato; e non uno strumento di promozione di singole insegne, che in passato hanno spesso mistificato la realtà, nascondendosi dietro l’ufficiosità delle cifre comunicate.
D’altro canto, da tempo ci si è accorti che pensare di poter stimare le cifre (fatturato e, ancor di più, l’utile) è del tutto velleitario. Ogni calcolo basato su criteri razionali è venuto meno in un mercato in cui la logica prevalente è ormai diventata quella forfettaria – come emerso dall’indagine sul fee benchmarking compiuta dal Centro Studi nei mesi scorsi. Se gli stessi player non sono in grado di indicare logiche chiare alla base della determinazione del prezzo di un servizio, è escluso che lo possa fare chi è un osservatore esterno al mercato.
Dall’analisi dei fatturati compiuta dal Centro Studi TopLegal nel 2014, emergeva un mercato in piena crisi e in stallo. A fronte di entrate in leggero aumento, la marginalità continuava a scendere con utili in flessione ed equity ridimensionata. La tendenza delineata dal paniere dei primi 25 studi, la TL25, parlava di una diminuzione della leva, dovuta a una ristrutturazione interna compiuta da numerose insegne che puntava verso un aumento della seniority, con un maggior numero di soci che in media fatturano di più. Guardando ai singoli cluster, invece, gli studi che mostravano maggiore sofferenza erano gli italiani mid-tier (sia full-service che boutique) così come i pochi studi inglesi che avevano dichiarato i loro fatturati.
Dalla nuova stagione di bilanci ci si aspettano, invece, segnali di ripresa. Soprattutto al traino dell’aumento delle operazioni straordinarie, in particolare cross-border, le più favorite sono le insegne appartenenti alla fascia alta del mercato. Di contro, il mercato nel corso dell’ultimo anno fiscale potrebbe aver causato turbolenze per le boutique monopractice – lavoro in primis, ma anche tax – a causa della mancanza di un reale ripensamento delle loro strutture e per lo spostamento della domanda verso servizi integrati e multidisciplinari.
Solo i risultati dell’indagine sui fatturati potranno dire se queste previsioni sono fondate. La palla, quindi, passa agli studi, che possono inviare il modulo allegato all’indirizzo centrostudi@toplegal.it. Il modulo compilato dovrà pervenire in formato word, entro lunedì 30 marzo. L’analisi sui fatturati verrà pubblicata nel numero di luglio di TopLegal Review.