Il collegio difensivo di Federmeccanica, composto da Raffaele De Luca Tamajo (in foto), senior partner dello studio Toffoletto De Luca Tamajo e soci, Giacinto Favalli e Arturo Maresca, ha ottenuto il rigetto del ricorso presentato da Fiom Cgil Nazionale innanzi al Tribunale di Roma per la presunta violazione dell’accordo interconfederale siglato il 28 giugno 2011 tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil.
In base all'accodo, il sindacato di categoria agente avrebbe dovuto necessariamente essere coinvolto nei procedimenti contrattuali di stipulazione e di rinnovo di Contratti collettivi nazionali di lavoro e, in particolare, nel rinnovo del Ccnl Metalmeccanici.
Il Tribunale in tal senso ha chiarito che «l’Accordo Interconfederale 28.6.2011 si limita a individuare dei criteri selettivi, in base ai quali le OO.SS. (parti sociali, ndr) possono essere ammesse alla contrattazione collettiva nazionale, ma da questo non si ricava il riconoscimento o l’attribuzione a dette sigle di alcun diritto soggettivo alla partecipazione ed allo svolgimento della trattativa per la firma del nuovo Ccnl».
Il giudice romano ha anche rigettato la domanda di dichiarazione di nullità del Ccnl Metalmeccanici del 5 dicembre 2012 non solo perché validamente concluso tra le parti sottoscrittrici e rispetto delle norme imperative del nostro ordinamento, ma altresì perché, data «l’inesistenza di una gerarchia delle fonti in ambito di contrattazione sindacale di diverso livello», «ogni singolo contratto è espressione di autonomia contrattuale pariordinata, con la confermata conseguenza che non vi è alcun rapporto di superiorità dell’uno sull’altro e quindi di automatica potenzialità invalidante dell’uno nei confronti dell’altro».
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