La copertina del numero di novembre di TopLegal è dedicata all'analisi e all'evoluzione del mercato legale romano, che - tra nuovi arrivi, conferme e presenze a rischio -, sta ridelineando i suoi contorni. Dominano amministrativo, antitrust e regolamentare. Ma nella capitale si è anche inaugurata una nuova stagione per gli avvocati d’affari: la consulenza normativa.
Complice la crisi economica, settori come il banking e l’m&a, che avevano in Milano il fulcro del proprio business, hanno rallentato. Al contrario, settori anticiclici focalizzati su Roma, quali l’antitrust, il regolamentare e il contenzioso amministrativo, tributario, civile e commerciale, hanno consentito alle sedi capitoline di molti studi di incrementare la propria attività.
Tra i cambiamenti più evidenti rilevati negli ultimi mesi, c'è l'interesse mostrato da alcuni studi per l’apertura sul lungotevere. A progettare uno sbarco, o ad averlo già messo in atto, le insegne che hanno scelto di puntare sulle practice attualmente più redditizie, quelle anticicliche. È il caso di Ashurst, Agnoli Giuggioli e, ultimo in ordine temporale, Toffoletto, che contemporaneamente alla fusione con il professor Raffaele De Luca Tamajo, ha deciso di aprire nella città eterna.
Ma Roma non è una piazza facile da presidiare, così alcuni studi hanno optato per alleanze territoriali. Una soluzione papabile per non perdere indipendenza e autonomia, integrando comunque competenze e relazioni attraverso una presenza diretta nelle rispettive città. È la scelta, per esempio, di Ichino Brugnatelli, che ha messo nel 2011 un piede nella capitale attraverso un accordo di collaborazione con la boutique romana Ghera e associati. E i prossimi a puntare in direzione Colosseo dovrebbero essere Grande Stevens e Apollo & associati.
A Roma, però, non ci sono solo nuovi arrivi. Alcuni studi hanno infatti deciso di potenziare i loro team, mantenendo saldo il presidio sul mercato capitolino. La sede romana di Nctm, che conta complessivamente 70 professionisti, negli ultimi 12 mesi ha registrato 14 ingressi, tra cui un nuovo socio, il litigator Angelo Anglani, e un nuovo associato, Silvio Rizzini Bisinelli, già direttore delle attività economiche e associative di Confapi. Hogan Lovells ha investito sulla capitale nel 2012, arruolando il team di restructuring & insolvency con 4 professionisti guidati da Ernesto Apuzzo e proveniente da Dla Piper. Fulvia Astolfi, local managing partner di Hogan Lovells a Roma, ha anticipato, inoltre, la volontà di rafforzare nel prossimo futuro i settori oil & gas e banking.
Ma l’asso pigliatutto del mercato romano nel 2012 è stato Gianni Origoni Grippo Cappelli & partners (Gop), che si è assicurato in squadra prima uno dei pochi rainmaker italiani, Roberto Cappelli, entrato a dicembre con un team di 10 professionisti. E, poi, ha potenziato il banking con l'ingresso, il 14 maggio, di tre nuovi soci: Luigi Chessa, Giuseppe Schiavello e Stefano Agnoli, provenienti dallo studio Chessa Donnini Pappalardo (Cdp). Una boutique che si era costituita appena un anno prima, a maggio 2011.
La conquista della città della lupa, però, non è operativamente perseguita da tutti gli studi d'affari. Come rivela un sondaggio condotto tra le prime 50 insegne della Tl100, per alcune law firm internazionali la capitale non rappresenta meta di futuri investimenti. In parte perché nella capitale il mercato premia ancora le boutique, pregiudicando la visibilità delle law firm. In parte perché, come ha evidenziato il sondaggio, la maggior parte di loro considera i confini geografici dell’asse Roma-Milano sempre più sfumati a favore di un unicum.
Eppure, delle differenze tra i due mercati certo ci sono. La piazza romana, infatti, mantiene la caratteristica di punto nodale per le attività con le amministrazioni centrali, con talune authority e con le giurisdizioni superiori. Si pensi alla giurisdizione del Tar del Lazio, recentemente ampliata, che sostanzialmente copre tutti i settori strategici dell'economia regolata. Assumendo un ruolo chiave per il contenzioso.
A questo si aggiungono un maggior utilizzo di Cassa depositi e prestiti (Cdp) quale player attivo del rilancio economico e l’allargamento del campo d’azione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm).
Ma Roma è soprattutto il luogo dove le cose accadono dal punto di vista normativo e fiscale. In quanto sede degli organi legislativi e di governo, dei ministeri, delle autorità (da quelle che vigilano sul sistema bancario, sulle società e sulla borsa, alle autorità garanti) ma anche delle associazioni industriali e di settore, all’ombra del Cupolone si sta riscrivendo la vita del paese – dai tavoli dell’unità di crisi alle grandi amministrazioni straordinarie come Tirrenia. Ed è in questo ambito che si stanno delineando importanti incursioni degli studi d’affari, che quest’anno si sono seduti a tavoli di dialogo con la Pubblica amministrazione (Pa), prestando – spesso a titolo gratuito – consulenza legislativa e regolamentare.
Allora, forse non si potrà parlare di una marcia o di un ritorno su Roma, ma certo a Roma qualcosa sta accadendo. Facendone aumentare l’importanza relativa.
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