FISCO E PMI CHIAMANO A INTESA TAX E LEGAL

12-12-2013

La lunga mano del Fisco nel corso del prossimo anno potrebbe aprire nuove opportunità nella ridefinizione degli equilibri tra tax e legal. Le premesse ci sono tutte. In Italia, stando ai dati resi noti in settimana dalla Corte dei Conti, l’ammontare delle tasse evase si attesta intorno ai 130 miliardi di euro. E il direttore delle Entrate, Attilio Befera, non manca occasione per sottolineare che in tema di legalità fiscale, nonostante l'impegno e i passi in avanti fatti negli ultimi anni, c'è ancora molta strada da fare. Gli esempi non mancano, a partire dai recenti fatti di cronaca. In questi giorni sono partite le indagini nei confronti di TotalErg per una presunta frode fiscale di 904 milioni di euro. Il mese scorso, invece, lo stesso reato ha visto scendere in campo la penalista Paola Severino e il tributarista Renato Paternollo al fianco di Apple.
 
Aumentando i reati tributari, tax e penale richiedono sempre maggiore convergenza e sinergia, soprattutto in ottica preventiva. Si sta, infatti, diffondendo una maggiore moralizzazione dell’azienda italiana: il tema dell’etica e della legalità sta entrando anche all’interno delle realtà più piccole. E questa ondata di necessaria moralizzazione verosimilmente condurrà a una crescente importanza della consulenza non reattiva, ma preventiva.
 
La convergenza tra tax e penale sarà parte di un tema più ampio dell’anno che verrà: la necessità di trovare un nuovo equilibrio tra tax e legal. Se nel corso degli ultimi anni il matrimonio tra i due mondi si è dimostrato in più di un’occasione a pericolo tenuta, in futuro diventerà necessario affrontare, ma in modo del tutto diverso da come è stato fatto finora, il problema del loro avvicinamento. Ad esigerlo non è soltanto la lunga mano del Fisco, ma anche la clientela pmi.
 
Seppure con qualche ritardo rispetto all’esplosione della crisi, nell’ultimo biennio i principali studi legali hanno dimostrato di voler riconsiderare il loro atteggiamento nei confronti delle pmi. Un settore legale lungimirante, in assenza di grandi operazioni straordinarie e alle prese con fee sempre più leggere, dovrà strutturarsi in maniera da poter cogliere le opportunità offerte dalle pmi e porsi il problema di come dialogare efficacemente con il fiscalista, che in questo settore è il tenutario dei rapporti con il mondo imprenditoriale e del business.
 
Tuttavia, affinché possa davvero avvenire un’integrazione tra i due mondi, bisognerà rivedere l’organizzazione e i meccanismi di equilibrio all’interno degli studi che ora fanno sì che nel modello tax e legal emergano contrasti troppo forti, che spesso portano una delle due anime ad essere ancillare rispetto all’altra. Avvocati e fiscalisti rimangono per il momento separati da un abisso, soprattutto culturale. Non sarà, quindi, semplice trovare una ricetta univoca in grado di garantire il perfetto equilibrio. 


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