Il sostituto procuratore generale di Milano ha chiesto l'assoluzione per gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana (in foto) difesi da Massimo Dinoia, socio fondatore dello studio Dinoia Federico Pelanda Simbari Uslenghi, nel processo di secondo grado per l'accusa di concorso in omessa dichiarazione dei redditi. Nel procedimento, l'Agenzia delle Entrate si è costituita parte civile assistita da Gabriella Vanadia.
Come riportato da TopLegal lo scorso giugno, Domenico Dolce e Stefano Gabbana erano stati condannati a 1 anno e 8 mesi oltre a 500 mila euro di provvisionale all'Agenzia delle Entrate. Secondo il Tribunale di Milano, infatti, la società lussemburghese Gado, creata nel 2004 per trasferirvi i marchi degli stilisti, fu funzionale esclusivamente a conseguire 130 milioni di euro di risparmio fiscale, frutto della differenza di aliquote fra il 37% in Italia di Irap-Ires e il 4% in Lussemburgo.
Secondo le tesi del sostituto procuratore la creazione di una società in Lussemburgo è stata si legge '"un'operazione lecita''. La procura ha fatto la stessa richiesta di assoluzione anche per gli altri quattro imputati, accusati dello stesso reato, tre amministratori e funzionari della Gado, società lussemburghese del gruppo di moda: Alfonso Dolce, difeso da Armando Simbari partner dello studio Dinoia Federico Pelanda Simbari Uslenghi, Cristiana Ruella, Giuseppe Minoni e il commercialista Luciano Patelli.
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