Quali sono i criteri aziendali per la selezione di uno studio professionale esterno per la consulenza in ambito fiscale? E come è organizzato il processo di selezione? Questi gli argomenti del secondo degli approfondimenti TopLegal dedicati al mondo del Tax.
Il Centro Studi TopLegal e l’Associazione Fiscalisti d’Impresa (Afi) hanno dato il via alla prima edizione dell’Osservatorio Tax. Un’indagine che ha coinvolto i protagonisti del settore fiscale italiano con lo scopo di fornire una fotografia chiara dell’ecosistema fiscale nazionale indagando la dinamica tra domanda e offerta dei servizi in ambito tributario.
I risultati della ricerca saranno presentati giovedì 18 gennaio a Milano (clicca qui per iscriverti).
Le ragioni di una scelta
TopLegal ha chiesto a oltre 60 soggetti di definire i tre criteri più importanti per la scelta dei propri advisor Tax. L’emergenza più chiara è che la competenza è in assoluto il carattere più rilevante. Seguono l’affidabilità e la credibilità dell’advisor nonché la sua esperienza e il track record, che esprimono un bisogno latente di sicurezza nella scelta.
I criteri cambiano sensibilmente in relazione alla dimensione delle società. La richiesta di competenza tecnica e di esperienza è forte soprattutto nelle realtà con fatturato inferiore ai 500 milioni di euro (citate dal 67% e dal 63% di questo tipo di aziende). A queste qualità si aggiungono anche i rapporti con l’amministrazione fiscale. Una scelta di criteri che riflette l’esigenza di sapere risolvere le problematiche quotidiane.
L’affidabilità e la credibilità, nonché la capacità di portare valore aggiunto, è più alta nelle società con fatturato oltre i 5 miliardi e in quelle nella fascia 500mln-5mld. Se queste ultime aggiungono però un’attenzione al rapporto qualità/prezzo, i grandi gruppi, più sofisticati, reputano essenziali la presenza di un network internazionale, l’utilizzo di un linguaggio di business, l’autorevolezza dei professionisti. La ricerca è, dunque, orientata a selezionare un vero partner di business capace di difendere e tenere alta l’immagine aziendale.
Il processo di scelta
Una volta definiti i criteri, la preselezione degli studi con la costruzione di un panel rappresenta il processo di scelta più usato per la consulenza in ambito fiscale. Il 66% delle società afferma di usare questo tipo di processo. Seguono con il 50% delle preferenze il beauty contest e, con il 44%, la chiamata diretta.
Ma attenzione: il processo non è sempre lo stesso e dipende dalla specificità della materia, dall’entità dell’operazione e dai tempi a disposizione.
Tenuto conto di questo, è interessante notare come, al contrario di quanto si possa pensare, il panel è preferito dalle società più piccole (71%) e che, inoltre, al crescere delle dimensioni aziendali si registra un ricorso maggiore al beauty contest.
Si passa dal 42% delle realtà minore al 64% delle società con un fatturato maggiore di 5 miliardi di euro, le quali, anche in relazione ai maggior incarichi assegnati, prendono in considerazione più di uno strumento e valorizzano la trasparenza dei processi.
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