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Focus tax, come scelgono le aziende

Il secondo degli approfondimenti in vista dell’evento di presentazione dell’Osservatorio Tax, l’indagine sul ruolo dei tax director in Italia sviluppata dal Centro Studi TopLegal, in collaborazione con l’Associazione Fiscalisti d’Impresa

21-12-2017

Focus tax, come scelgono le aziende



Quali sono i criteri aziendali per la selezione di uno studio professionale esterno per la consulenza in ambito fiscale? E come è organizzato il processo di selezione? Questi gli argomenti del secondo degli approfondimenti TopLegal dedicati al mondo del Tax. 

Il Centro Studi TopLegal e l’Associazione Fiscalisti d’Impresa (Afi) hanno dato il via alla prima edizione dell’Osservatorio Tax. Un’indagine che ha coinvolto i protagonisti del settore fiscale italiano con lo scopo di fornire una fotografia chiara dell’ecosistema fiscale nazionale indagando la dinamica tra domanda e offerta dei servizi in ambito tributario.

I risultati della ricerca saranno presentati giovedì 18 gennaio a Milano (clicca qui per iscriverti). 

Le ragioni di una scelta

TopLegal ha chiesto a oltre 60 soggetti di definire i tre criteri più importanti per la scelta dei propri advisor Tax. L’emergenza più chiara è che la competenza è in assoluto il carattere più rilevante. Seguono l’affidabilità e la credibilità dell’advisor nonché la sua esperienza e il track record, che esprimono un bisogno latente di sicurezza nella scelta.

I criteri cambiano sensibilmente in relazione alla dimensione delle società. La richiesta di competenza tecnica e di esperienza è forte soprattutto nelle realtà con fatturato inferiore ai 500 milioni di euro (citate dal 67% e dal 63% di questo tipo di aziende). A queste qualità si aggiungono anche i rapporti con l’amministrazione fiscale. Una scelta di criteri che riflette l’esigenza di sapere risolvere le problematiche quotidiane.

L’affidabilità e la credibilità, nonché la capacità di portare valore aggiunto, è più alta nelle società con fatturato oltre i 5 miliardi e in quelle nella fascia 500mln-5mld. Se queste ultime aggiungono però un’attenzione al rapporto qualità/prezzo, i grandi gruppi, più sofisticati, reputano essenziali la presenza di un network internazionale, l’utilizzo di un linguaggio di business, l’autorevolezza dei professionisti. La ricerca è, dunque, orientata a selezionare un vero partner di business capace di difendere e tenere alta l’immagine aziendale.

Il processo di scelta

Una volta definiti i criteri, la preselezione degli studi con la costruzione di un panel rappresenta il processo di scelta più usato per la consulenza in ambito fiscale. Il 66% delle società afferma di usare questo tipo di processo. Seguono con il 50% delle preferenze il beauty contest e, con il 44%, la chiamata diretta. 

Ma attenzione: il processo non è sempre lo stesso e dipende dalla specificità della materia, dall’entità dell’operazione e dai tempi a disposizione. 

Tenuto conto di questo, è interessante notare come, al contrario di quanto si possa pensare, il panel è preferito dalle società più piccole (71%) e che, inoltre, al crescere delle dimensioni aziendali si registra un ricorso maggiore al beauty contest. 

Si passa dal 42% delle realtà minore al 64% delle società con un fatturato maggiore di 5 miliardi di euro, le quali, anche in relazione ai maggior incarichi assegnati, prendono in considerazione più di uno strumento e valorizzano la trasparenza dei processi.


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