Il 9 giugno, Follieri, con il socio amministratore Enrico Follieri (in foto), in collaborazione con Lorenzo Lentini, ha ottenuto il rigetto degli appelli cautelari proposti dalla Regione Campania e dall’Associazione Salute e Vita contro l’ordinanza cautelare del Tar Salerno che aveva sospeso la revoca dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) e dunque assicurato la prosecuzione dell’attività dell’impianto salernitano della Fonderie Pisano.
Il ricorso in primo grado era stato proposto per l’annullamento della revoca dell’Aia o eventualmente alla condanna della Regione a indennizzare la società per la revoca (art. 21 quinquies l. n. 241/1990). La sospensione della revoca dell’Aia è stata confermata dal Consiglio di Stato.
Questo successo si somma oltre al successo in primo grado innanzi al giudice amministrativo, anche alla conferma del dissequestro in sede penale da parte del Tribunale del Riesame di Salerno.
Si tratta di un successo nel corso di una lunga e nota vicenda, particolarmente delicata e preoccupante per il futuro dei 110 dipendenti della fonderia, la quale vanta un giro d’affari di circa 30 milioni di euro l’anno.
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