Fondiaria Sai, assistita dagli studi Bisogni e Tombari Corsi e D'Angelo ha vinto contro Promofinan ed Ibef di fronte alla Corte d'appello di Firenze in un procedimento sull'asserita mancata Opa di Sai su Fondiaria.
Il collegio difensivo era composto da Giovani Battista Bisogni, name partner dello studio legale Bisogni, e da Francesco Corsi e Francesco D'Angelo dello studio Tombari Corsi e D’angelo.
La Corte d’Appello di Firenze, nel solco di un orientamento già consolidato presso la Corte d’Appello di Milano ma contrastato da alcune pronunce della Corte di Cassazione, ha rigettato i ricorsi proposti dagli ex azionisti di Fondiaria, Promofinan e Ibef, e diretti all’ottenimento di un risarcimento di euro 21 milioni in relazione all'asserita mancata Opa su Fondiaria da parte di Sai.
La Corte d’Appello fiorentina, nello specifico, in accoglimento delle tesi difensive formulate dal collegio difensivo di FondiariaSai, ha riconosciuto che gli investitori che in data 18 febbraio 2002 acquistarono le azioni Fondiaria da Montedison non erano interposti di Sai e Mediobanca e che pertanto, a tale data, queste ultime società non detenevano una partecipazione complessiva al capitale di Fondiaria superiore al 30% (soglia oltre la quale scatta appunto l'obbligo di Opa).
Inoltre, la Corte d’Appello di Firenze ha aderito all’orientamento giurisprudenziale della Corte d’Appello di Milano e, contrariamente a quanto sostenuto dalla Corte di Cassazione in analoghi giudizi, ha ritenuto che la disciplina sanzionatoria prevista dall’art. 110 del testo unico della finanza «deve ritenersi esaustiva, in ragione del suo contenuto, senza che vi sia spazio per ulteriore tutela (risarcitoria) a favore degli azionisti di minoranza».
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