FORMAZIONE CONTINUA, GIURISTI DI IMPRESA A RISCHIO DISCRIMINAZIONE

16-02-2007

FORMAZIONE CONTINUA, GIURISTI DI IMPRESA A RISCHIO DISCRIMINAZIONE

In seguito all’articolo pubblicato da TopLegal la scorsa settimana sull’obbligo di “Formazione Professionale Continua” per gli avvocati introdotto dal Consiglio Nazionale Forense con provvedimento del 18 gennaio 2007, i lettori continuano ad inviarci i loro commenti sul tema. Di seguito pubblichiamo una lettera pervenutaci dall’avvocato Felice D’Acquisto, direttore Affari Legali e Governativi di Ford Italia, che sottolinea come il provvedimento potrebbe costituire una discriminazione a danno dei giuristi di impresa. Cogliamo l’occasione per rinnovare ai lettori di TopLegal l’invito a inviare i propri commenti a redazione@toplegal.it.

 
Spett. Redazione,
sebbene l'art. 1 del regolamento faccia obbligo di "Formazione Professionale Continua" ai soli iscritti all'Albo e l'art. 2 del medesimo faccia decorrere tale obbligo a partire dalla data di iscrizione all'Albo, questa iniziativa potrebbe mascherare l'ennesima discriminazione a danno dei giuristi di impresa che, dopo essere entrati in un'azienda privata, hanno dovuto cancellarsi dall'Albo.
La regolamentazione vigente consente a tali soggetti di (re)iscriversi all'Albo senza dover sostenere nuovamente l'esame di stato ovvero oneri di natura similare.
In assenza di una norma specifica al riguardo, sarebbe lecito ritenere che l'obbligo di formazione continua non decorra dalla data di prima iscrizione all'albo. Pertanto, il giurista d'impresa che, cessato il suo rapporto di lavoro subordinato, intenda iscriversi nuovamente all'Albo, non dovrebbe vedersi opposto un rifiuto motivato in ragione della mancata frequenza dei corsi i cui crediti non gli verrebbero comunque riconosciuti durante la sua permanenza in azienda.
In caso contrario, si negherebbe ad un giurista che ha regolarmente superato gli esami di avvocato ed ha esercitato la professione di avvocato, sebbene all'interno di un'azienda privata, il suo diritto di esercitare la professione dopo la sua esperienza aziendale.
Tralasciando ogni commento sull'equità di una norma che impedisce ai soli "in house" di aziende private l'iscrizione all'albo, credo che il riconoscimento dei crediti formativi dovrebbe essere esteso a tutti i soggetti che, avendo superato l'esame di avvocato, intendano volontariamente adempiere agli obblighi derivanti dalla formazione continua.
Ringraziandovi in anticipo per la vostra cortese attenzione, vi porgo i miei migliori saluti.
 
Felice D'Acquisto


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