Con decisione dell'aprile-maggio 2007 il Tribunale di Roma (giudice Gabriella Muscolo) ha accolto le domande della Hugo Boss A.G. (assistita dagli avvocati Mario Franzosi, Vincenzo Jandoli e Federica Santonocito - studio Franzosi Dalnegro - e Bruno Sassani), e conseguentemente ha inibito alla multinazionale Reemtsa, società del gruppo Imperial Tobacco Group, e produttrice tra l'altro delle Peter Stuyvesant, Davidoff, Ritzla, JPS, ecc., (assistita dall'Giovanni Guglielmetti -studio Bonelli Erede- e Cesare Persichelli) l'uso del nome BOSS per contraddistinguere sigarette.
A parere del Tribunale la riconosciuta notorietà del segno Boss della casa tedesca giusitifica la protezione del segno quando i prodotti del convenuto, anche se differenti (abbigliamento, da un lato - sigarette, dall' altro), creano comunque un link (per usare il termine della Corte di Giustizia Europea) tra le due aziende.
La causa continua per la quantificazione del danno, ove il Tribunale ha disposto non solo un accertamento contabile ma anche una indagine di mercato sulla natura e l' entità del turbamento del mercato di Hugo Boss.
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