FRESHFIELDS CONGELA I COMPENSI

Freshfields Bruckhaus Deringer congela i compensi degli associate in Italia. Il management dello studio ha deciso di fare propria la strategia annunciata pochi giorni fa da Ted Burke, chief executive di Freshfields, sulle pagine del Financial Times.
A maggio, quando lo studio entrerà nel nuovo anno fiscale, gli “stipendi” dei professionisti non cresceranno neanche di un centesimo, contrariamente a quanto è accaduto finora. Si tratta di una decisione resa necessaria dalla volontà di non ridurre gli organici. Una mossa che segue di qualche giorno quella messa a segno dai vertici locali di Eversheds che, invece, hanno dovuto ridurre di alcuni punti percentuali i compensi dei 50 collaboratori dello studio, sempre per evitare di ricorrere a licenziamenti.
Toplegal ha intervistato il managing partner di Freshfields in Italia, Raffaele Lener. (nella foto)

Avvocato, adotterete lo stop agli aumenti dei compensi anche in Italia?

La partnership italiana (Milano e Roma) ha deciso di aderire alla misura annunciata a Londra: il cosiddetto "salary freeze", letteralmente il "congelamento" degli attuali compensi dei professionisti, che non vedranno quindi il consueto aumento riconosciuto nel mese di maggio. I compensi dei nostri avvocati sono aumentati dal 2006 al 2008 di una percentuale del 20% e oltre. Questi aumenti sono stati possibili in questi anni grazie allo straordinario volume di lavoro dello studio e sono stati resi in qualche modo necessari dalla pressione della competizione per assicurarsi le risorse migliori sul mercato. Oggi, l'adozione del "salary freeze" ci permette di non dover ricorrere alla riduzione di risorse, riduzione che infatti non è al momento prevista in alcun paese, tanto meno in Italia, dove l'attuale misura dei due uffici appare pienamente in linea con le esigenze del mercato, permettendo di far fronte al rallentamento di attivita' in alcune aree, ma altresi' consentendo di seguire/favorire lo sviluppo di altre.



Cosa ha reso necessaria questa iniziativa?

Si tratta di una misura che rappresenta a nostro parere una risposta adeguata e proporzionata al contesto in cui attualmente operiamo. Nonostante lo studio continui a mantenere una posizione forte nel mercato, l'attuale congiuntura economica senza precedenti recenti, dalle cui conseguenze ovviamente non siamo immuni, e la consapevolezza delle difficoltà che i nostri clienti si trovano a dover affrontare in questa fase di grave turbolenza dei mercati, ci impone una rinnovata attenzione ai costi. Nostra priorità è mantenere un livello di attività elevato per i nostri professionisti, e di continuare a garantire il più alto livello di servizio, tenendo conto delle esigenze - anche di risparmio di spese - dei nostri clienti.



Le grandi law firm internazionali, in questa fase, rischiano di diventare meno "attraenti" per i giovani avvocati?

Non direi. Per diverse ragioni. Le grandi law firm internazionali hanno una base clienti multi-settore, vasta, consolidata e il più delle volte "fidelizzata" allo Studio nel suo complesso, la cui domanda di servizi legali non verrà meno. Se pur è in atto una contrazione in alcune aree di lavoro, è indubbio che altri settorii stanno invece conoscendo un incremento della domanda, come l'area del Restructuring & Insolvency, il contenzioso, il diritto del lavoro, l'antitrust. I grandi studi, internazionali e non, che hanno da anni sviluppato un'offerta multidisciplinare di servizi legali, si trovano nella vantaggiosa posizione di poter far fronte a questo tipo di richieste da parte dei clienti, senza doversi re-inventare. Queste premesse costituiscono la migliore garanzia per chi lavora con noi della capacità delllo studio di mantenere un proficuo livello di attività, sapendo cogliere le nuove opportunità che possono presentarsi nell'attuale contesto.