Piazza Affari diventa anglo-canadese, grazie all'operazione di fusione tra il London Stock Exchange, assistito da Freshfields e da Osler Hoskin & Harcourt, e TMX Group, proprietaria del listino di Toronto, seguita nell'operazione da Allen & Overy e Torys.
Le due società daranno così vita a un gigante del trading finanziario, con 6.700 società quotate nei listini dell'energia e delle materie prime, per un fatturato complessivo di cinque miliardi di euro. Il 55% sarà detenuto da Lse, mentre il restante 45% sarà canadese. Si tratta, dunque, di un "merger of equals".
Nel panel di advisor legali (circa 40 professionisti) gli italiani, Mario Ortu (in foto) e Nicola Barra Caracciolo, partner di Freshfields, assistiti dall'associate Francesca Flego. Hanno coadiuvato per gli aspetti di Corporate i partner britannici Simon Priddis e Tom Ensign.
Per Allen & Overy, in favore di TMX, ha agito anche il team milanese di Giovanni Gazzaniga, partner corporate di Allen & Overy, coadiuvato dal senior associate Valerio Gianoli e dagli associate Marco Muratore e Alessandra Casoli.
Da punto di vista azionario tutti i soci abbasseranno le loro quote (Unicredit scenderà dal 6 al 3,3%; Intesa Sanpaolo dal 5,3 al 2,9%) ma la nuova governance prevede per l'Italia tre posti nel board formato da 15 membri: 8 in quota Lse e 7 per la Borsa di Toronto. Il capo azienda resterà Xavier Rolet mentre il presidente e il direttore finanziario saranno i canadesi Thomas Kloet e Michael Plasznick. Completerà l'esecutivo l'ad di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi. In consiglio anche il numero uno dell'Eni Paolo Scaroni, che sarà vicepresidente, e Massimo Tononi. Con tre voti l'Italia farà quindi da ago della bilancia tra Regno Unito e Canada.
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