Gasparrini (Italian Nuclear Young Generation): “Il nucleare e le rinnovabili possono convivere”

La scienziata nucleare, presidente di Italian Nuclear Young Generation e senior consultant di Jensen Hughes approfondirà il tema al nostro primo Energy Forum. Appuntamento a Roma mercoledì 6 marzo 2024

12-02-2024

Gasparrini (Italian Nuclear Young Generation): “Il nucleare e le rinnovabili possono convivere”

 

di Valentina Magri

Il Governo Meloni pare intenzionato a riportare l’energia nucleare in Italia. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intende supportare i piccoli reattori modulari (SMRs), che tuttavia non potranno essere realizzati prima del 2030. “Con gli SMRs si punta a sfruttare una modalità di nucleare nuova prodotto in serie e assemblato in modo più snello. Ad oggi i reattori disponibili sono tuttavia quelli di larga scala già operativi negli altri Paesi del mondo. Gli SMRs va chiarito saranno disponibili dal 2030, mentre per avere disponibili i reattori di quarta generazione bisognerà attendere approssimativamente il 2040, perché occorre prima licenziarli e dimostrare la loro operatività. Nessuna delle tecnologie nucleari dovrebbe essere vista in competizione, anzi l’utilità di ciascuna tipologia è massimizzata quando usati in sinergia”, chiarisce a TopLegal Claudia Gasparrini, scienziata nucleare, senior consultant di Jensen Hughes e presidente dell’Italian Nuclear Young Generation, che raccoglie i professionisti e studenti under 40 di Associazione Italiana Nucleare. Il tema del nucleare in Italia sarà approfondito mercoledì 6 marzo 2024 all’interno del primo Energy Forum di TopLegal, nella prestigiosa cornice della Biblioteca della Camera dei Deputati di Roma. L’evento è sostenuto dal main partner Elettricità Futura e supportato da Anie Rinnovabili, dal sustainability partner Up2You e dal media partner AffarItaliani. Tra i relatori ci sarà anche Claudia Gasparrini.

Che ai nostri microfoni spiega: “Occorrono in totale almeno 10 – 15 anni per avere in rete dei reattori in Italia, considerando una fase iniziale necessaria di programmazione. Prima di costruire un reattore in un Paese non già equipaggiato da un appropriato sistema, servono almeno 2-5 anni di pianificazione, per sviluppare necessarie infrastrutture, logistica e competenze. Questi anni preparatori sono fondamentali a prescindere dalla tecnologia prescelta. Poi servono circa altri 10 anni per costruire un reattore in Occidente (in passato ci si riusciva in 5-7 anni, ad oggi questa tempistica è stata dimostrata solo in altre regioni del mondo). In Occidente, si sono riscontrati dei ritardi nella costruzione delle centrali, ma possiamo raggiungere gli standard di altri paesi perché recentemente anche in Occidente si sono costruiti reattori; quindi, la filiera si è rimessa in moto. Gli SMRs hanno come scopo quello di accorciare le tempistiche di costruzione per via della loro diversa modalità di costruzione e assemblaggio. Nei paesi Occidentali che si sono fermati negli scorsi decenni su questo fronte, la ripartenza è stata effettivamente complicata. Ma i ritardi non sono da imputare alla tecnologia nucleare di per sé. Particolarmente interessante è il caso degli Emirati Arabi Uniti, che non avevano un programma nucleare ma hanno saputo allocare tempo e risorse finanziarie per la fase di programmazione e progettazione e hanno portato a termine la costruzione di impianti in tempi inferiori. In quel caso la tecnologia è della Corea del Sud, un paese in cui si sono mantenute salde competenze, filiere e metodo di costruzione. Ma questo è solo un esempio, il messaggio è che in Occidente i ritardi ci sono effettivamente stati, ma ora il sistema si è rimesso in moto. La programmazione e le risorse finanziarie sono indispensabili in ogni caso, sia che si considerino reattori di larga scala che SMRs in Italia”.

Oggi il nucleare è considerato strategico per la decarbonizzazione e può essere sicuramente impiegato in contemporanea e in complementarità con le energie rinnovabili. “Il nucleare è assolutamente utilizzato in sinergia con le rinnovabili ed è una delle poche fonti di energia a bassa emissione di anidride carbonica ad oggi disponibile che può essere accoppiata con le rinnovabili, garantendo un servizio continuo 24 ore su 24, sette giorni su sette. Inoltre, il nucleare è programmabile e poco influenzato da prezzi del combustibile e dalla dipendenza di approvvigionamento. Alcuni nuovi modelli di reattori nucleari, tipologia SMRs, sono sviluppati già pensando a un sistema integrato di rinnovabili e accumulo, per esempio”, conclude la presidente dell’Italian Nuclear Young Generation.

Claudia Gasparrini sarà una delle relatrici al primo Energy Forum di TopLegal. Clicca qui per iscriverti gratuitamente all’evento


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