Dagli studi

Gattai, fatturati in crescita del 70%

Al traino di una crescita economica sostenuta, Bruno Gattai dichiara a TopLegal che la campagna acquisti potrebbe proseguire. Nel mirino, litigation e regolamentare

23-02-2016

Gattai, fatturati in crescita del 70%


Dopo aver concluso l'esercizio finanziario 2014 con ricavi per 12 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto all'anno precedente, Gattai Minoli Agostinelli, secondo quanto TopLegal è in grado di anticipare, dovrebbe aver chiuso il 2015 con un fatturato in aumento di circa il 70 per cento. Un dato che sicuramente ha beneficiato di numerose operazioni di peso messe a segno dallo studio nel corso degli ultimi mesi. Tra queste, l'assistenza a Italmobiliare nella cessione del 45% detenuto in Italcementi ai tedeschi di HeidelbergCement per quasi 1,7 miliardi. O, ancora, una serie di operazioni di private equity, tra cui figurano il passaggio di Cavalli a Clessidra, assistita anche nell'acquisizione dell’80% di Arredo Plast; e l’uscita di Apax partners da Banca Farmafactoring

«Ma l'
aumento di fatturato ha in parte beneficiato anche dell'apertura della sede romana dello studio» precisa Bruno Gattai (in foto), attribuendo l'incremento delle entrate per circa il 20% alla sede capitolina. Ad appena tre anni dalla sua costituzione, infatti, lo studio - premiato come studio dell'anno ai TopLegal Awards 2015 - ha messo a segno una crescita costante non soltanto sul fronte dei fatturati, ma anche della squadra e delle sedi. 

La sede di Roma, inaugurata a inizio 2015 con l’arrivo di Giovan Battista Santangelo da Grimaldi, ha nei giorni scorsi aperto le porte a Silvia D'Alberti, ex Allen & Overy specialista di antitrust; mentre di poche settimane fa è l'annuncio dell'apertura della sede londinese, guidata da Cataldo Piccarreta, che aveva già lavorato nella sede di Londra di Dewey Ballantine. E anche la sede meneghina non è stata a guardare: a Milano lo studio ha creato il dipartimento tax con l'ingresso di Eugenio Romita e del suo team e quello Ip e It, affidato a Licia Garotti (ex Bird & Bird). 

«I nostri clienti chiedevano assistenza non soltanto nel momento della grande operazione corporate, che costituisce il nostro core business, ma anche nelle fasi precedenti e successive, nell'ottica di un'assistenza a 360°», spiega Gattai. Precisando che lo studio non prevede di muoversi sul mercato attraverso grandi lateral di rainmaker - «che potrebbero anche essere fonte di possibili conflitti d'interesse» - ma integrando le competenze e l'offerta di servizi in settori complementari al corporate, vale a dire quelle practice funzionali in fase di pre o post acquisizione. 

Nel mirino dell'insegna adesso ci sono il litigation e il regolamentare, declinato nella specialità delle procedure concorsuali. Per accrescere l'offerta in queste practice, però, al momento non sarebbero previsti ingressi di soci equity, ma di professionisti di qualità, con esperienza e una seniority tale da permettere loro di gestire le nuove aree di business.

 


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