Stabile organizzazione

Geie, la Cassazione dà ragione a Maisto

Cerrato a TopLegal: «La mera esistenza di una sede di direzione non è sufficiente per poter ritenere sussistente una stabile organizzazione ai fini Iva»

18-06-2018

Geie, la Cassazione dà ragione a Maisto

 

Con le sentenze nn. 12237 e 12240 del 2018 la Corte di Cassazione ha definitivamente annullato gli avvisi di accertamento con i quali l’Agenzia delle Entrate aveva accertato che un Gruppo Europeo di Interesse Economico (Geie) con sede in Francia ed operante nel settore automobilistico avesse una stabile organizzazione in Italia. Il gruppo è stato affiancata da Maisto, nelle persone di Marco Cerrato (in foto) e Guglielmo Maisto. TopLegal ha chiesto a Cerrato maggiori dettagli sulla sentenza e sulla sua portata.

 

Di recente il vostro studio ha ottenuto un’importante vittoria in Cassazione in tema di stabile organizzazione ai fini Iva
Sì, con le sentenze nn. 12237 e 12240 del 2018 la Corte di Cassazione ha definitivamente annullato gli avvisi di accertamento con i quali l’Agenzia delle Entrate aveva accertato che un Gruppo Europeo di Interesse Economico (Geie) con sede in Francia ed operante nel settore automobilistico avesse una stabile organizzazione in Italia. Alle due società che facevano parte del Geie veniva contestata l’omessa fatturazione di operazioni imponibili in Italia negli anni 2002-2007. 

Qual era in concreto la contestazione?
L’Agenzia delle Entrate contestava l’esistenza di una stabile organizzazione sul presupposto che il Geie avesse una sede di direzione in Italia. In sostanza poiché alcune volte gli amministratori del Geie si erano riuniti in Italia, l’Amministrazione finanziaria riteneva sussistere in Italia una sede di direzione, che, si sensi dell’art. 5 del modello di convenzione Ocse, comporta l’esistenza di una stabile organizzazione. La Cassazione ha riconosciuto la piena legittimità dell’operato delle società che avevano costituito il Geie ed ha affermato nella fattispecie che i requisiti che determinano l’esistenza di una stabile organizzazione individuati dall’art. 5 del modello di convenzione Ocse devono essere integrati dalla specifica disciplina Iva come interpretata dalla Corte di Giustizia.


Perché tale decisione è importante?
Oltre alle ingenti somme oggetto del contenzioso (gli avvisi di accertamento richiedevano complessivamente un importo pari a 47 milioni di euro) la Cassazione ha evidenziato che sebbene le nozioni di stabile organizzazione ai fini delle imposte dirette e di centro di attività stabile ai fini Iva siano parzialmente sovrapponibili, per determinare l’esistenza di quest’ultima, come da insegnamento della Corte di Giustizia, è comunque necessaria la presenza permanente dei mezzi umani e materiali necessari per le prestazioni di servizi. Pertanto la mera esistenza di una sede di direzione non è sufficiente per poter ritenere sussistente una stabile organizzazione ai fini Iva.

 

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