Mondo in house

Generali Italia, la direzione è connessa

Semplificazione del linguaggio dei contratti e tecnologia guidano l’attività del general counsel Cristina Rustignoli. I nuovi ingressi nel panel premiano Ip e insurance innovativa

23-01-2019

Generali Italia, la direzione è connessa

 

Mondo legale assicurativo e mondo legale non assicurativo coordinati sotto uno stesso ombrello per prepararsi alla rivoluzione delle polizze connesse. Con le coordinate della navigazione ben fisse sul timone: saper usare le normative per la costruzione di nuovo business attraverso il servizio al cliente (inclusa la semplificazione del linguaggio dei contratti) e l’innovazione tecnologica. Sfide che portano sul tavolo sia dossier innovativi sia tradizionali, da approcciare però con modalità non tradizionali. Così Cristina Rustignoli (in foto) sta guidando la trasformazione di Generali Italia, controllata italiana del gruppo Generali Assicurazioni, nata nel 2013 ricomprendendo tutte le attività assicurative italiane del Leone e le principali partecipazioni italiane.

La direzione — che ha preso la sua attuale configurazione a inizio 2017 — conta oggi una struttura di 27 persone ed è impegnata a gestire una fase di trasformazione in accordo ai piani strategici di tutto il gruppo Assicurazioni Generali. A fine novembre il Leone ha infatti varato il nuovo piano industriale di gruppo, con l’obiettivo di diventare life-time partner per i clienti e con una strategia basata su tre pilastri: crescita profittevole, capital management e ottimizzazione finanziaria, innovazione e trasformazione digitale.

 

Come la direzione legale di Generali Italia accompagna la trasformazione del gruppo indicata dal nuovo piano industriale?
Il nuovo piano industriale di gruppo è per l’Italia un’evoluzione in continuità del lavoro già intrapreso, in particolare su un duplice fronte: il servizio al cliente e lo sviluppo di nuove tecnologie e servizi connessi. In questa fase lo sforzo richiesto alla direzione legale è diverso da quello della normale attività routinaria di supporto all’azienda: non si tratta più solo di gestione delle tematiche legali connesse alle polizze, ma anche di saper utilizzare le normative nell’ottica di contribuire allo sviluppo del nuovo business.

Quali i dossier che avete sulla scrivania e come li state gestendo?
I driver del servizio al cliente e della tecnologia ci portano sul tavolo sia dossier innovativi sia tradizionali da approcciare con modalità non tradizionali. Pensiamo, per esempio, alla rivisitazione di tutti i contratti in ottica di parlare al cliente con un linguaggio semplice e chiaro. Sfida che sembra banale ma non lo è, in quanto il testo deve da un lato essere chiaro e semplice e dall’altro deve mantenere tutte le caratteristiche di un contratto e quindi essere solido in un eventuale giudizio. Abbiamo lavorato sia sul format, che sulle clausole che sul numero di firme. È un progetto in fieri che stiamo estendendo a tutte le altre società italiane della country.

Come state gestendo il cambiamento?
Per gestire il passaggio, abbiamo approfittato di un momento di grande discontinuità, introdotto dal cambio di molte normative (Gdpr, Idd, antiriciclaggio,…), che ha obbligato a rivedere processi e contratti. In tale contesto è fondamentale riuscire a vincere la paura nelle diverse funzioni aziendali dell’impatto delle nuove normative e del conseguente cambiamento. Da un punto di vista organizzativo, nell’ambito della mia area ho istituito un’unica direzione che si occupa sia del mondo legale assicurativo sia del mondo legale non assicurativo, in modo da avere il coordinamento di un unico manager. Un cambio di approccio legato alla compagnia che saremo: la nostra trasformazione fa sì infatti che parleremo sempre più di polizze connesse. A questo si aggiunge anche la grande sfida della gestione dei dati dei clienti. Un tema sui cui gli stessi studi legali hanno spazio per farsi notare.

Avete inserito qualche studio nel vostro panel legato a questi nuovi temi?
Sì, abbiamo proprio recentemente inserito degli studi o dei professionisti con competenze specifiche. Il tema dei dati e delle nuove tecnologie sta facendo diventare oggi molto attrattiva una specializzazione che prima era considerata di nicchia, la protezione dei diritti e della proprietà intellettuale. Per esempio, per noi è una tematica in crescita perché legata a tutte le nuove idee e al mondo IoT (internet delle cose), dove abbiamo idee, da proteggere, che facciamo sviluppare a terzi. Disciplinare chi ha il diritto di sfruttare il risultato dell’attività diventa quindi fondamentale nei contratti.

 

La versione integrale dell'intervista a Cristina Rustignoli è stata pubblicata nel numero di dicembre-gennaio di TopLegal Review, disponibile su E-edicola


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