l Solicitors disciplinary tribunal (Sdt) ha rimosso l'italiano Gabriele Giambrone dal registro europeo degli avvocati della Sra (Solicitors regulation authority) dopo averne riconosciuto la responsabilità su alcune irregolarità contabili.
Lo riporta il sito di The Lawyer, precisando che a carico di Giambrone, managing partner di Giambrone Law, e di Alessandra Bellanca (che si è dimessa dallo studio nel dicembre 2008, dopo pochi mesi di permanenza nello stesso) e Anna Cinzia D'Arpa, anche lei dimessasi nel dicembre 2008 e che dal 2011 non esercita più la professione di avvocato, c'erano 14 capi d'accusa relativi a violazioni del codice di condotta professionale e di regole contabili.
Lo studio ha diffuso un comunicato in cui spiega che l'Sdt ha emesso un'ordinanza a conclusione di un accertamento della Sra avviato nel 2008 «a seguito del quale era stata contestata la inosservanza di regole amministrative, imposte agli studi legali inglesi (account’s rules)».
In particolare «la Sdt ha considerato irregolare il trasferimento di alcune pratiche dalla sede principale londinese alla sede secondaria italiana, motivato da ragioni pratiche, apparentemente per mancanza di consenso espresso da parte dei clienti. In attesa delle motivazioni da parte della Sdt la decisione non può essere pienamente commentata, né la stessa è definitiva». Le contestazioni, recita ancora la nota, «hanno interessato esclusivamente la inosservanza di regole previste in Inghilterra per i solicitors e valide anche per i registered european lawyers. Si precisa che non sono state accertate infrazioni relative all’esercizio puro della professione forense».
Secondo The Lawyer l'Sdt lo scorso 1° febbraio ha riconosciuto che 12 delle accuse a carico di Giambrone sono provate, e gli ha ordinato di pagare 70mila sterline (oltre 82mila euro). A carico di Bellanca e D'Arpa sono state riconosciute otto accuse e le professioniste sono state multate per 2mila sterline ciascuno. La nota di Giambrone Law parla di «cancellazione temporanea» per il managing parter e di «multa simbolica agli ex partner» sulla base del riconoscimento di «una mera responsabilità oggettiva, per un limitato periodo temporale».
L'Sdt ha detto che la condotta irregolare discende da una serie di atti relativi a trasferimenti di proprietà per conto di clienti che acquistavano proprietà dall'estero, soprattutto in Italia, a partire dal 2006. L'indagine della Sra ha rilevato che i dossier dei clienti venivano inviati in Italia senza il loro consenso informato, e che Giambrone riceveva fondi in deposito dai clienti per l'acquisto di immobili all'estero in fase di costruzione e li inviava in Italia ai costruttori, in assenza di garanzie bancarie a protezione degli stessi e in assenza di uno scambio di contratti, nonostante le rassicurazioni contrarie date ai clienti al riguardo. Inoltre, i fondi venivano inviati senza il precedente consenso dei clienti.
Il tribunale ha ritenuto le accuse serie e le risposte di Giambrone insoddisfacenti. Ha inoltre definito i conti dello studio «shambles» (una baraonda).
Un portavoce di Giambrone Law interpellato da The Lawyer ha detto: «Siamo contenti che l'indagine sia finita, così possiamo concentrare i nostri sforzi sulla crescita dello studio in Italia e a livello internazionale. Gli eventi in questione risalgono a molti anni fa (2006-2007) e sono stati causati principalmente da un crash del server a cui lo studio ha lavorato alacremente per porre rimedio. La Sra non ha suggerito che nessun cliente o ex cliente abbia perso soldi in conseguenza di quegli eventi» e inoltre «le rilevazioni dell'Sdt non hanno alcun impatto materiale sull'attività dello studio in Italia, visto che l'ufficio londinese è chiuso dal 2009». Lo stesso Giambrone, prosegue, «continuerà a esercitare come avvocato in Italia» e non ha intenzione di fare nuovamente richiesta per l'iscrizione come avvocato europeo alla Sra, visto che non esercita più a Londra su base regolare».
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