GIANNI CHIUDE A NAPOLI. E A ROMA SI ASPETTANO LE DIMISSIONI DEI "SEPARATISTI"

31-10-2007

GIANNI CHIUDE A NAPOLI. E A ROMA SI ASPETTANO LE DIMISSIONI DEI "SEPARATISTI"

Da oggi diventa operativa la decisione presa dallo studio Gianni Origoni Grippo di chiudere la sede di Napoli. L’esperimento partenopeo è durato quattro anni (l’apertura fu annunciata il 3 ottobre 2003).
Ma il destino toccato agli uffici di Napoli (dove lavoravano 5 avvocati) non sarà condiviso da nessuna delle altre sedi territoriali dello studio che continuano a essere parte integrante del progetto di crescita della law firm.

Padova, Bologna, Torino avranno il compito di intercettare mandati locali, diventando sempre più punto di riferimento per le Pmi più dinamiche e innovative.
Una fonte interna allo studio spiega che «questa presenza locale servirà a far crescere il nostro posizionamento nel Corporate. Puntare alle 15 multinazionali italiane sarebbe uno sforzo poco proficuo. Meglio cercare di entrare in contatto con le 2.500 medie imprese che dalla provincia diventeranno le grandi multinanzionali di domani. Certo si tratta di un investimento a lungo termine i cui risultati arriveranno tra qualche anno».

Anche se va detto che alcuni segnali positivi già si possono cogliere. A Padova, sotto la guida di Stefano Beghi (nella foto) lo studio è il terzo per fatturato (2,5 milioni e conta 12 professionisti e 2 soci). A Bologna poi, ha conquistato un cliente come Datalogic proprio in virtù della presenza sul territorio (si veda TopLegal n.8/2007) e nei mesi scorsi ha concluso ben tre acquisizioni per la Faac spa. Quanto a Torino, la cui chiusura a onor del vero non è mai stata messa in discussione, lo studio si è già accreditato come consulente di riferimento per la Regione Piemonte e per la Avio.

Nelle sedi principali dello studio, intanto, tutto sembra tornato alla “normalità”, dopo le ore convulse degli ultimi giorni. Tuttavia secondo quanto TopLegal ha avuto modo di apprendere, una parte dei soci sta meditando l’opportunità di agire contro gli scissionisti. A molti non è andata giù l’attività di proselitismo che gli uscenti avrebbero svolto nelle scorse ore, organizzando riunioni e chiamando a raccolta i collaboratori. «Questo comportamento», hanno sottolineato alcuni soci, «non solo non rispetta il nostro statuto, ma viola anche la deontologia». Intanto, tutti aspettano le dimissioni di Alberto Giampieri, Filippo Troisi e Bruno Bartocci da membri del comitato esecutivo e quella di Giovanni Nardulli da managing partner. Se non dovessero arrivare nelle prossime ore, i soci saranno costretti a chiedere la convocazione dell'assemblea per deliberare la revoca dei mandati assegnati.

TAGS

Gianni & Origoni FilippoTroisi, AlbertoGiampieri, BrunoBartocci, GiovanniNardulli, StefanoBeghi


TOPLEGAL DIGITAL

Scopri TopLegal Digital, nuova panoramica sull’attualità del mondo legal, finance e aziendale

 

Sfoglia la tua rivista gratuitamente


TopLegal Digital
ENTRA