Il Tribunale di Bologna, con ordinanza pubblicata il 15 novembre, ha respinto la richiesta di sequestro conservativo per 60 milioni di euro proposta dal Fallimento del Parma Fc nei confronti di diciassette convenuti tra cui l'ex presidente Tommaso Ghirardi difeso, insieme ad altri ex amministratori della società, da Sirio D'Amanzo e Stefano Alberto Villata di Giliberti Triscornia.
Il sequestro era stato richiesto nel febbraio 2016 dai curatori del fallimento secondo i quali la società sarebbe stata decotta sin dal giugno 2013. Il Tribunale di Bologna ha rigettato la ricostruzione dei curatori fallimentari anche a seguito di una approfondita consulenza tecnica d'ufficio da cui risulta che il Parma Fc era in continuità aziendale sino ad almeno il 15 novembre 2014 (momento in cui le trattative per la cessione della squadra a Rezart Taci, conclusa circa un mese dopo, erano in fase molto avanzata).
La consulenza tecnica ridimensiona anche i pretesi danni lamentati dal Fallimento, contenendoli in non più di 4,5 milioni di euro, di cui la gran parte derivante dalla vendita giudicata sottocosto del calciatore Gabriel Paletta (avvenuta nel gennaio 2015, post "gestione Ghirardi", quando alla guida della società di calcio c'era già il petroliere albanese).
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