editoriale

Giuristi d'impresa sempre più digitalizzati

Sono in aumento gli investimenti sul legal tech nelle direzioni legali in Italia secondo la prima rilevazione del Centro Studi TopLegal

18-06-2024

Giuristi d'impresa sempre più digitalizzati

 

 

di Marco Michael Di Palma

 


Tra i temi su cui si confronteranno i maggiori direttori legali del Paese al prossimo GC Summit di TopLegal del 24 giugno 2024, sono previste le responsabilità e opportunità del legal tech. Per quanto riguarda gli investimenti delle aziende per il legal tech, sono stati raccolti dati interessanti dall’Osservatorio sulle direzioni legali realizzato dal Centro studi TopLegal, la cui presentazione è prevista allo stesso Summit. L’Osservatorio ha sondato 50 tra le maggiori società nazionali e multinazionali presenti in Italia con un budget legale annuo medio di oltre 2,3 milioni di euro.


Secondo la ricerca, la spesa dedicata al legal tech è salita tra il 2022 e 2023 dal 5% al 6% della spesa complessiva interna. Per le società che negli ultimi due anni non hanno stanziato un budget, ma che hanno previsto investimenti per il legal tech nel 2024, la spesa arriva al10%. Questi livelli di investimento sono in linea con i benchmark internazionali; la spesa media del 3,9% registrata nel 2020 dovrebbe salire fino al 12% nel 2025.


All’interno del nostro campione, i colossi dell’energia insieme ai principali istituti di credito hanno direzioni legali che investono maggiormente nel legal tech. Nelle retrovie della classifica si trovano le società di moda e lusso. Questi dati certificano la spesa di solo una minoranza sul totale delle società indagate. A restituire i valori della spesa sul legal tech sono state 11 direzioni legali (il 22% dei rispondenti). Tuttavia, si tratta di una rilevazione inedita sulla propensione agli investimenti da parte dei maggiori attori dell’economia italiana. I dati forniscono, altresì, l’ultimo anello dell’evoluzione delle direzioni legali negli ultimi due decenni.


Nel passato, i picchi di lavoro potevano essere gestiti attraverso una maggiore produttività interna o con costi maggiori per la consulenza esterna. All’indomani della crisi finanziaria, le direzioni legali hanno perseguito una politica di autonomia e autogestione attraverso l’espansione del numero di collaboratori. Sembrava che questo processo di crescita interna avesse raggiunto il suo limite dieci anni fa, ma nel frattempo il numero medio di avvocati nelle principali direzioni legali italiane è più che raddoppiato rispetto al 2013.


L’aumento dei carichi di lavoro a fronte di budget invariati ha sottolineato di nuovo l’importanza dell’efficienza e dell’ottimizzazione dei processi. Negli ultimi anni, il fattore che ha più scardinato la vita dei giuristi d’impresa è stata la pandemia, i cui effetti hanno spinto molti dipartimenti legali a cambiare rotta e a valutare un’ampia automazione dei flussi di lavoro, soprattutto per le attività relative alla compliance, alla contrattualistica, al contenzioso e alle operazioni straordinarie. Oggi, sono quattro le principali richieste dei ceo ai dipartimenti legali: un approccio integrato alla gestione del rischio, il controllo dei contratti, la riduzione dei costi, la digitalizzazione dei processi. Alle ultime due esigenze potrà rispondere in modo mirato l’implementazione del legal tech.


Con la sua diffusione, il legal tech richiederà un insieme di competenze diverso rispetto alle capacità tipicamente sviluppate dalla formazione giuridica tradizionale. Il ruolo dei professionisti non avvocati all’interno delle direzioni legali è destinato ad ampliarsi. 

 

 

L’articolo è tratto dalla TopLegal Digital di giugno 2024 – n. 4. Accedi per sfogliarla gratuitamente


TOPLEGAL DIGITAL

Scopri TopLegal Digital, nuova panoramica sull’attualità del mondo legal, finance e aziendale

 

Sfoglia la tua rivista gratuitamente


TopLegal Digital
ENTRA