Il secondo rapporto Adepp (Associazione degli enti previdenziali privati) presentato nei giorni scorsi a Roma fa emergere un quadro a tinte fosche per i professionisti del diritto in Italia. Nell'arco di un lustro, dal 2005 al 2011, l'area che ha subito il maggior decremento nei redditi medi è proprio quella giuridica.
Nel periodo di riferimento si è registrata una diminuzione del 4,9% del reddito medio reale dell'area delle professioni tecniche (geometri, periti industriali, ingegneri e architetti, solo per citarne alcuni) e del 6,0% del reddito medio reale dell'area economica e sociale (consulenti del lavoro, commercialisti, giornalisti e ragionieri). Ma il dato più sorprendente arriva da notai e avvocati: il reddito medio dell'area giuridica, infatti, ha subito un calo addirittura del 20,3%.
A fare i conti con questi dati, che certificano ancora una volta una sofferenza patita dalle libere professioni abbastanza speculare a quella che patisce l'economia del paese, sono in primis i notai, che hanno fatto registrare una variazione per difetto del 45,1%. Gli introiti persi in un lustro dagli avvocati in termini percentuali secondo il rapporto Adepp si attesterebbero, invece, al 17,2 per cento.