Gianni Origoni Grippo Cappelli, Lca e Nctm sono gli studi italiani che si sono fatti notare di più sul mercato delle Ipo su Aim Italia di Borsa Italiana, che nel 2019 si è confermato uno dei listini dedicati alle Pmi più dinamici in Europa. Da inizio anno (dati aggiornati al 17 dicembre) si sono contate 33 ammissioni agli scambi, che fanno di questo segmento di Piazza Affari il primo mercato finanziario europeo non regolamentato dopo Londra.
Secondo quanto registrato da TopLegal, tra gli advisor legali attivi nel settore, in particolare spicca il nome di Nctm, che ha seguito le Ipo di AMM, CleanBnB, Società Editoriale Il Fatto (seguita anche per l'operazione di dual listing su Euronext Growth, un listino analogo paneuropeo), UCapital24 e Gear1, la spac che poi ha realizzato la prima operazione di accelerated business combination (Abc) sul mercato italiano, selezionando Comer Industries quale target con cui dare luogo alla fusione. Nctm ha seguito anche un’operazione di delisting su Aim Italia, assistendo Nous, Baya e Nexte 1 nel lancio dell'Opa volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie di Plt energia, e l'accelerated bookbuilding di Energica Motor Company.
Un altro studio che si è dato da fare nel corso dell’anno nel mercato dedicato alle Pmi di Piazza Affari è Lca, che nel 2019 è stata coinvolto nelle Ipo di Confivest, Arterra Bioscienze, Fos e Gismondi 1754. Lca ha assistito anche EdiliziAcrobatica nell’ambito dell’operazione di dual listing delle proprie azioni sul mercato Euronext Growth.
Gianni Origoni Grippo Cappelli nel 2019 ha seguito quattro Ipo (Radici Pietro Industries & Brands, Pattern, Eles, Copernico Sim) e assistito Neodecortech nel processo di transizione dall’Aim Italia al mercato telematico azionario (Mta). Gop ha affiancato anche Gatti Pavesi Bianchi nell’assistenza alla spac Industrial Stars of Italy 3 negli accordi per l’integrazione con Salcef e la contestuale quotazione sul mercato Aim Italia.
BonelliErede ha assistito nello sbarco su Aim Italia Maps e Sirio, mentre Rödl e Grimaldi hanno accompagnato Gibus nell’operazione di quotazione sul segmento dedicato alle Pmi. Grimaldi ha assistito anche Matica Fintec e Websolute nell’Ipo su Aim Italia e Cyberoo assieme a Sutich Barbieri Sutich. Pedersoli ha assistito Farmaè nell’Ipo su Aim Italia e anche il riacquisto di azioni proprie di Eps Equita Pep Spac 2. Chiomenti ha seguito l'Ipo di Officina Stellare su Aim Italia, mentre Maviglia & Partners ha seguito invece l’Ipo di Relatech. Gli studi internazionali più attivi in questo comparto nel corso dell’anno sono stati Dentons, che ha seguito l’Ipo di Neosperience e di Friulchem, Dla Piper, che ha prestato assistenza per l’Ipo di Iervolino Entertainment e Ilpra, e Simmons & Simmons, che ha seguito Shedir Pharma Group.
«Con 33 Ipo e quasi 200 milioni di euro di raccolta il 2019 è stato un anno di grande sviluppo per il mercato Aim Italia di Borsa Italiana che ha dimostrato di essere anche il primo hub finanziario europeo post Brexit per numero di collocamenti» ha spiegato a TopLegal Anna Lambiase, a.d. di IR Top Consulting, società di consulenza attiva nell'advisory per l'Ipo e le investor relations. «La quotazione aiuta a rafforzare la struttura finanziaria delle aziende con strategie votate all’internazionalizzazione e alla crescita attraverso M&A e i numeri di Aim lo dimostrano. Pensiamo che il trend positivo delle prossime Ipo possa proseguire anche nel 2020 con una preferenza per le società tecnologiche, industriali e qualche modello di startup in forte crescita».
Secondo i dati dell’osservatorio IR Top Consulting, il mercato Aim, che conta complessivamente 133 società, ha raggiunto un giro d’affari pari a 6,3 miliardi di euro nel 2018, una capitalizzazione di 6,8 miliardi di euro e una raccolta di capitali in Ipo pari a 3,8 miliardi di euro, di cui, in media, il 93% proveniente da nuova emissione di titoli. Il segmento negli ultimi anni ha attirato sempre di più l’attenzione dei fondi: nelle società quotate su Aim Italia sono presenti 132 investitori istituzionali, di cui 31 case di investimento italiane (pari al 23%) e 101 estere (77%), che detengono un investimento complessivo pari a 814 milioni di euro, pari al 12% della capitalizzazione. L'investitore italiano più presente su Aim Italia è Mediolanum Gestione Fondi Sgr, con un investimento complessivo pari a 75 milioni di euro e 53 società partecipate, tramite i fondi Mediolanum Flessibile Sviluppo Italia, Mediolanum Flessibile Futuro Italia e Mediolanum Challenge Italian Equity.
L’Aim, insomma, è un mercato in fermento, su cui però ha pesato nella seconda parte dell’anno il crollo di Bio-on, il primo "unicorn" italiano che è riuscito a raggiungere 1 miliardo di euro di capitalizzazione. Borsa italiana, a fine ottobre, ha deciso di sospendere a tempo indeterminato le negoziazioni del titolo dopo che la Guardia di Finanza di Bologna ha eseguito una serie di misure cautelari nei confronti dei vertici della società disposte dal Tribunale di Bologna per numerose irregolarità nella formazione dei bilanci.
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