Il Tribunale civile di Milano ha parzialmente accolto il ricorso cautelare di Sky Italia contro Pubblitalia '80 e RTI. La condotta di Publitalia ’80 Concessionaria Pubblicità (società del gruppo Mediaset) è stata infatti inibita per il suo “rifiuto pregiudiziale” ad accogliere le campagne pubblicitarie di Sky Italia, “al solo fine di avvantaggiare l’offerta Mediaset Premium”.
Il Tribunale di Milano ha statuito che tale condotta è "espressione di un accordo nticoncorrenziale” tra Publitalia e la società consociata titolare dell’offerta, ovvero RTI (anch'essa del Gruppo Mediaset). Nell'accogliere il ricorso, il Tribunale ha ordinato anche la pubblicazione del provvedimento, a spese di Publitalia, sui quotidiani La Repubblica, Il Corriere della Sera e Il Sole 24Ore.
Allo stesso tempo, però, il Tribunale non ha accolto le richieste di Sky di ordinare a Publitalia e a RTI di riprendere immediatamente la fornitura di spazi pubblicitari a Sky Italia sulle Reti Mediaset; di ordinare a Publitalia e RTI di non trasmettere messaggi promozionali relativi a Mediaset Premium sulle reti televisive Mediaset; e ordinare a Publitalia e a RTI di pagare a Sky Italia la somma di 100.000 euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento cautelare richiesto. Il Tribunale di Milano ha rigettato tali richieste, e ha invece disposto che Publitalia ’80 non opponga rifiuti pregiudiziali a campagne pubblicitarie di Sky Italia al solo fine di avvantaggiare l'offerta Mediaset Premium; cosa che, come ha successivamente rilevato Mediaset in un proprio comunicato, è in linea con la condotta seguita sino a oggi dalle società del Gruppo, come peraltro provato anche dagli oltre 3.000 passaggi di spot Sky ospitati da Mediaset sulle proprie reti nel solo anno 2009.
A difesa delle ragioni di Sky ha lavorato lo studio legale Cleary Gottlieb, attraverso i partner Marco D'Ostuni e Ferdinando Emanuele (nella foto), coadiuvati dall'associate Fabio Cannizzaro. Per Pubblitalia, invece, hanno agito Gli avvocati Alessandro Munari e Raffaele Cavani, dello studio Munari Cavani assieme a Gian Michele Roberti e Guido Bellitti, dello studio Roberti & associati. Rti (che non ha avuto alcun tipo di sanzione) è stata assistita dalla professoressa Stefania Bariatti, socio di Chiomenti e dall'avvocato Fabio Lepri di Roma Lepri & partners.
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