Sarà Tremonti e Associati (ex Vitali Romagnoli Piccardi), lo studio legale dove Giulio Tremonti (in foto) ha fatto il suo ritorno nel ruolo di counsel, a fornire consulenza ai soci di Fingruppo e Hopa riguardo al provvedimento con cui l’Agenzia delle Entrate, tramite un atto di accertamento, ha chiesto a Gnutti e soci il versamento di 600 milioni di euro a titolo di imposta evasa e 1 miliardo di euro a titolo di sanzione a seguito della cessione da parte di Bell del controllo di Telecom Italia a Tronchetti Provera.
Un mandato che non sorprende, considerato che l’architettura dell’operazione che ha consentito ai soci di Bell (tra cui la stessa Hopa) di cedere il controllo di Telecom Italia senza pagare un euro di tasse era stata escogitata dallo studio Vitali Romagnoli Piccardi (Tremonti all’epoca era infatti Ministro dell’Economia), assieme a Cesare Vecchio, ex legale dello studio Freshfields, la cui sede, quella di via dei Giardini 7 a Milano, era stata segnalata come sede fiscale della stessa Bell.
Secondo quanto riportato dalla stampa, lo studio Vitali Romagnoli Piccardi ricevette un compenso di 31 milioni di euro per aver trovato il modo di dare alla Bell la patente di lussemburghese doc, che le consentì di realizzare la plusvalenza esentasse, e oggi contestata dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, secondo cui Bell era a tutti gli effetti società italiana.
Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate ha messo a rischio anche l’aggregazione, annunciata lo scorso aprile, tra Fingruppo e Palladio Vicentina, dove stanno lavorando, per conto della prima, il team dello studio Chiomenti guidato da Michele Carpinelli, e, per la seconda, il team dello studio Giliberti Pappalettera Triscornia guidato da Enrico Giliberti.