Gianni Origoni (TLIndex3) ha affiancato il pool dei finanziatori in un’operazione per l’incremento del finanziamento già concesso nel 2018 a Open Fiber e la ridefinizione di taluni termini dello stesso. White & Case (TLIndex25), ha assistito Open Fiber nella strutturazione dell’operazione nonché nella predisposizione, negoziazione e perfezionamento della relativa documentazione finanziaria.
Il pool di banche finanziatrici è composto da Bnp Paribas, Société Générale e UniCredit in qualità di underwriters, global coordinators, global bookrunners, initial mandated lead arrangers e original lenders, nonché dagli altri finanziatori Cassa Depositi e Prestiti, Banca europea per gli investimenti, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca, Banco Bpm, Bank of China, Banco Santander, Crédit Agricole, Ing, Mufg, Mps Capital Services e NatWest.
Il finanziamento, di importo complessivo ora pari a 4,145 miliardi di euro, è destinato a supportare il business plan di Open Fiber in relazione allo sviluppo di una rete a banda ultra larga in Italia. Si tratta di una delle più rilevanti operazioni di finanza strutturata finalizzata allo sviluppo di una rete d’accesso in fibra ottica in Europa.
Gianni Origoni, sotto la guida del partner Ottaviano Sanseverino (in foto a sinistra), co-responsabile del dipartimento energy & infrastructure, ha agito con un team coordinato dal counsel Arrigo Arrigoni, con il supporto dell’associate Martina Morandi per gli aspetti relativi alla documentazione finanziaria, degli associate Caterina Testa e Giulio Mandelli per gli aspetti di diritto amministrativo e relativi ai contratti commerciali, del partner Luciano Bonito Oliva per gli aspetti fiscali e del counsel Simone D’Avolio per gli aspetti relativi ai contratti di hedging.
Open Fiber è stata assistita da White & Case con un team che ha compreso i partner Iacopo Canino (in foto a destra), Michael Immordino e Ferigo Foscari, insieme agli associate Stefano Bellani, Nicole Paccara e Luca Misseroni.
I medesimi studi avevano agito nel citato finanziamento a Open Fiber avvenuto ad agosto del 2018, allora per l’importo di 3,5 miliardi di euro.