In attesa degli ultimi provvedimenti sull’utilizzo delle mascherine e Green pass, gli operatori tornano a riflettere sull’impatto dei provvedimenti nelle imprese. A metà febbraio entreranno in vigore le nuove regole per l’accesso ai luoghi di lavoro per i lavoratori con più di 50 anni e le nuove modalità di verifica delle certificazioni verdi Covid-19 per i datori di lavoro. L’ulteriore restrizione in ambito lavorativo arriva, tuttavia, all'inizio di una nuova fase, in cui è prevista nei prossimi mesi la revoca graduale delle misure di contenimento della pandemia. Il cambio di passo porterà le imprese a ripensare l’organizzazione del lavoro in sede e in remoto.
Fuori dall’Italia già si vedono i primi provvedimenti verso una maggiore libertà per cittadini e lavoratori. A New York è stato revocato l’obbligo delle mascherine al chiuso e l’obbligo per gli esercenti commerciali (negozi, bar e ristoranti ecc.) di chiedere la prova della vaccinazione. Nel Regno Unito la strategia del governo è arrivare a trattare nel breve termine il coronavirus come una normale influenza. In Francia, Paese che aveva imposto le restrizioni più dure, il governo conta di revocare il pass vaccinale, se i dati dei contagi e dei ricoveri miglioreranno, tra fine marzo e inizio aprile.
Intanto si torna a parlare dell’utilizzo dei dati personali da parte delle imprese tecnologiche, che, come dimostra il recente braccio di ferro tra i grandi operatori del settore americani e l’Unione europea, è il fondamento della cosiddetta data economy. Il 2022 si è aperto con le nuove linee guida del Garante Privacy sui cookie, cui ancora molti non si sono adeguati. Un cambiamento necessario, in attesa del nuovo regolamento europeo e-privacy. In questo contesto, per le imprese è necessario dotarsi di professionisti con solida esperienza nella governance dei dati e una visione completa delle sfide tecnologiche e del panorama giuridico.
Focus Privacy e Data Protection 2022.pdf