Grimaldi, con un team composto dal managing partner Francesco Sciaudone (in foto) e dal senior associate Simona Frazzani, ha assistito la Commissione Europea nella elaborazione di due studi, pubblicati ieri dalla Commissione, riguardanti le garanzie post vendita come regolate dalla Direttiva 1999/44/EC.
La direttiva ha introdotto un periodo di garanzia minimo di due anni per i difetti di conformità della cosa venduta, subordinato al rispetto di alcune formalità, tra cui l’obbligo di notifica al venditore. Trattandosi di una direttiva di armonizzazione minima, gli Stati membri erano liberi di introdurre o mantenere in vigore norme più stringenti che garantissero un più alto livello di tutela dei consumatori. Questo ha portato a una frammentazione del quadro normativo europeo applicabile alla vendita dei beni di consumo.
Nel contesto della strategia per il mercato unico digitale, la Commissione europea ha proposto una direttiva relativa alle vendita on line di beni di consumo che intende assicurare la piena armonizzazione degli obblighi contrattuali, introducendo una garanzia di due anni per i difetti di conformità per i beni acquistati on line e rimuovendo alcune formalità, tra cui l’obbligo di notifica.
Lo studio effettuato da Grimaldi ha lo scopo di analizzare i costi e i benefici dell’estensione dello stesso regime nelle vendite “faccia a faccia” e del mantenimento dello status quo. I risultati hanno evidenziato come un’armonizzazione completa e un allineamento con la normativa proposta per la vendita a distanza ridurrebbero i costi per i produttori, che potrebbero beneficiare di maggiore certezza giuridica, e per i consumatori, garantendo protezione uniforme indipendentemente dal canale di vendita e dal luogo di acquisto.
Grimaldi ha lavorato con l’ausilio di Icf, Ipsos e Civic.
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