Il Parma Football Club sarà ceduto entro tre settimane. A dichiararlo è stato Roberto Cappelli (nella foto), consigliere delegato alla cessione della società e l’ultimo avvocato, in ordine di tempo, ad operare sul Parma per conto del risanatore Parmalat Enrico Bondi. La vendita avverrà tramite asta pubblica, indetta oggi con la pubblicazione a pagamento dell’avviso sui giornali. A curare gli aspetti legali dell’asta sarà Grimaldi e Associati, di cui lo stesso Roberto Cappelli è partner, mentre gli aspetti economici finanziari saranno curati da Banca Profilo. Il club sarà messo all’asta per meno di 27,5 milioni di euro e tra i pretendenti, secondo indiscrezioni di stampa, figurerebbero l’imprenditore Gaetano Valenza, il bresciano Tommaso Ghirardi e Romano Amedei, già proprietario del Modena. «Proviamo a chiudere il cerchio attorno alle proposte che abbiamo ricevuto in questi tempi» sono state le parole di Cappelli. Chi deciderà di investire dovrà comunque rispettare due condizioni fondamentali, ovvero quella di portare avanti la società per almeno due anni e di garantire le condizioni di occupazione. Certo è che, anche se lontano dai fasti di Arrigo Sacchi e Nevio Scala e pur non possedendo più campioni del calibro di Fabio Cannavaro, Alberto Gilardino e Gianluigi Buffon, l’acquisto del club secondo gli esperti non è un brutto affare. Dopo lo scandalo legato ai bond Parmalat, infatti, la società sportiva ha adottato una politica basata su cessioni e prestiti di giocatori e finalizzata alla realizzazione di plusvalenze. Pesa però il fatto che attualmente la squadra è sull’orlo di una retrocessione, ma considerato lo stipendio che attualmente è corrisposto ai giocatori (in media meno di mezzo milione di euro l’anno), il gioco potrebbe valere la candela.
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