Grimaldi ha assistito vittoriosamente The Royal Bank of Scotland (Rbs) nel contenzioso promosso da un ex manager che ha lamentato l’illegittima applicazione da parte della banca delle c.d. clausole di clawback, ovvero delle clausole contenute nei piani di incentivazione che consentono di ridurre e financo azzerare i premi ai propri dipendenti.
La controversia nasce dalla richiesta da parte dell’ex manager di pagamento di una quota dei premi (i deferred awards) attribuiti in costanza di rapporto di lavoro e maturati successivamente alla sua cessazione. Tali premi non erano stati erogati dalla banca alla data di maturazione, in conseguenza di operazioni finanziarie effettuate nell’ambito della divisione di appartenenza del manager e rivelatesi - a distanza di tempo - in perdita.
La causa, patrocinata da Barbara Grasselli (in foto), partner del dipartimento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali guidato da Angelo Zambelli, co-managing partner di Grimaldi, è stata decisa dalla Corte di Appello di Milano che, in riforma della sentenza resa nel primo grado, ha riconosciuto la legittimità delle clausole di clawback contenute nei piani di incentivazione di Rbs, a prescindere dalla sussistenza di qualsivoglia negligenza, ritenendo sufficiente ai fini della loro applicabilità l’appartenenza del manager alla divisione nella quale si era verificata la perdita. Il manager è stato condannato a restituire integralmente l’importo erogato nel primo grado del giudizio.
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