Novaliq, società attiva nella produzione di colliri, assistita da Herbert Smith Freehills (TLIndex56) ha ottenuto una decisione senza precedenti dal Tribunale di Roma contro la concorrenza sleale, la denigrazione commerciale e la violazione del marchio aziendale a mezzo Internet.
Un competitor italiano di Novaliq aveva avviato contro la società una campagna denigratoria online, pubblicando informazioni atte a screditare la società e i suoi colliri in un falso sito web di disease awareness, usando inoltre come cassa di risonanza social networks. Herbert Smith Freehills ha ottenuto dal Tribunale di Roma un'innovativa dynamic injunction, ovvero un ordine di inibitoria con cui il Tribunale ha disposto non solo la disabilitazione del sito web incriminato ma anche di qualunque altro sito Internet, presente o futuro, che sia riconducibile al medesimo illecito, oltre alla rimozione di qualsiasi profilo a tal fine utilizzato, anche sotto falsa identità, sui social networks. È la prima volta che una dynamic injunction, tradizionalmente usata nei casi di violazione di diritti d'autore, viene concessa in ambito life sciences in relazione a una fattispecie di concorrenza sleale, denigrazione commerciale e violazione di marchio.
Herbert Smith Freehills ha agito con un team composto dalla partner Laura Orlando (in foto), dalla senior associate Sara Balice e dall'associate Spartak Kodra.
Novaliq ha inoltre ritenuto di attivarsi per ottenere tutela in sede penale, con l’assistenza di Pedersoli (TLIndex23), intervenuto con un team composto dall’equity partner Enrico Maria Mancuso e dall’associate Marco Mariotti. I profili concernenti la responsabilità civile derivante da reato sono stati curati dall’equity partner Andrea Magliani.
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