In pillole

I contenziosi della settimana (31/01)

31-01-2013

Publitalia 80 vince con Munari Cavani - Lo studio legale Munari Cavani, con Alessandro Munari e Raffaele Cavani, ha assistito con successo Publitalia 80 in una causa promossa da Radio e Reti srl davanti al Tribunale di Milano. La causa era relativa alla pretesa violazione di un patto di non concorrenza contenuto in un accordo stipulato nel 1990 tra Publitalia e Radio Reti (insieme ad altri soggetti) e alla conseguente richiesta da parte di Radio Reti del pagamento di una penale di circa 18 milioni di euro.
Il Tribunale di Milano ha rigettato la richiesta di Radio Reti (condannandola alla rifusione delle spese legali in favore di Publitalia), ritenendo non solo che il patto di non concorrenza non potesse coinvolgere società terze (quali appunto le altre società del gruppo Fininvest), ma che in ogni caso fosse privo di efficacia per decorso del termine quinquennale ex art. 2596 c.c.

Stanleybet vince con De Berti Jacchia - Lo studio De Berti Jacchia Franchini Forlani ha ottenuto per conto del bookmaker anglo-maltese Stanleybet International una vittoria di fronte alla Corte di giustizia europea che di fatto ha messo fine al monopolio dei giochi in Grecia. Il team dello studio che ha seguito Stanleybet è composto dal name partner Roberto Jacchia con i soci Irene Picciano,  Antonella Terranova e Fabio Ferraro. La Corte di giustizia europea ha sancito l’incompatibilità del monopolio greco dei giochi con il diritto della Ue. La decisione è frutto di un rinvio pregiudiziale del Consiglio di stato greco, a seguito dell’impugnazione del silenzio-rifiuto alla domanda di licenza per la raccolta di scommesse presentata nel 2004 da Stanleybet. La Corte ha dichiarato che le norme del Trattato in materia di stabilimento e libera prestazione dei servizi ostano a una normativa nazionale come quella greca, che concede diritti esclusivi in materia di gioco a un organismo unico (Opap), se ciò non corrisponde al reale intento di ridurre le occasioni di gioco per i cittadini.

Salini batte Gavio su Impregilo  - Salini ha incassato una nuova vittoria su Gavio per Impregilo. In sede cautelare, è arrivata la bocciatura del ricorso d'urgenza presentato da Igli (holding di Gavio che detiene il 29% di Impregilo).  Il tribunale civile di Milano ha ribadito l'infondatezza dell'ipotesi di un accordo occulto tra Salini e Amber. La partita tra il gruppo Salini e Gavio (con la holding Igli) ha coinvolto squadre di avvocati di primo livello. In campo è sceso, a fianco della società Impregilo, Giliberti Pappalettera Triscornia con il name partner Enrico Giliberti  e il socio Stefano Alberto Villata. I due azionisti contendenti Gavio e Salini hanno chiamato, rispettivamente, Chiomenti e Bonelli Erede Pappalardo con Sergio Erede, socio fondatore,  Giovanni Domenichini (partner), Laura Salvaneschi (socio), Silvia Romanelli (socio) e Gianpiero Succi (socio), questi ultimi attivamente coinvolti nell'operazione fin dalle sue prime fasi insieme anche ai partner Roberto Cera e Mauro Cusmai e agli associate Riccardo Salerno, Guido Parodi e Daniele Gambirasio.

Vittoria in Consiglio di Stato - Italcementi ha vinto in consiglio di Stato contro una decisione del Tar del Veneto. Al fianco della società un pool di legali composto da Franco Zambelli, socio di Zambelli Tassetto, dai partner di Gianni Origoni Grippo Cappelli & partners Antonella Capria e Antonio Lirosi, e dall'avvocato Mario Sanino. Italcementi potrà investire 160 milioni di euro a Monselice con il revamping del suo stabilimento nella Bassa padovana. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, che ha accolto il secondo ricorso presentato da Italcementi contro la decisione del Tar del Veneto, che il 9 maggio 2012 bollava come «illegittima» l’autorizzazione paesaggistica rilasciata il 13 dicembre 2010 dall’ente parco regionale dei Colli Euganei, e la delibera della giunta provinciale di Padova del 29 dicembre 2010, con cui si dichiarava compatibile il progetto di revamping con il parco. Il revamping - ovvero la dismissione degli attuali tre forni di cottura e la costruzione di un unico forno e di una torre alta 89 metri, capace di ridurre le emissioni del 70% - si potrà fare.


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