Forte specializzazione, integrazione sui servizi cross-border, multidisciplinarità e tariffe competitive. Sono i punti di forza dell’offerta che ha premiato durante la pandemia le Big Four e le altre società multinazionali di servizi integrati. Tra gli aspetti innovativi e competitivi sul mercato negli ultimi 12 mesi, si segnalano anche gli investimenti in IA per il settore fiscale fatti dai grandi studi italiani di fascia alta a seguito del consolidamento delle squadre interne di fiscalisti (si legga in merito "Tax: fusioni, boutique sul chi va là", su TopLegal Review, agosto/settembre 2020).
È quanto emerge dalla nuova ricerca sul comparto Tax condotta dal Centro Studi TopLegal, che sarà pubblicata online i primi di ottobre e che ha coinvolto 34 insegne, tra multipractice e boutique. Nonostante l'avanzata di Big Four e grandi studi italiani, la pressione sui costi e la richiesta di maggiore attenzione nell'esecuzione del lavoro e qualità del servizio da parte dei clienti continuano a lasciare spazio alle boutique. Tariffe orarie inferiori a quelle praticati dalle insegne legali di fascia alta e, soprattutto, il coinvolgimento diretto dei partner e senior associate nel lavoro, restano caratteristiche dell’offerta di piccoli studi monospecializzati particolarmente apprezzate dai clienti.
Ancorché vi sia stata una lieve flessione nelle ore fatturabili dovuta alle prime fasi della pandemia Covid19, l'attività lavorativa nel 2020 degli studi intervistati da TopLegal non ha subito nel complesso un rallentamento significativo. L'assistenza nell'ambito delle verifiche e il contenzioso fiscale hanno subito un differimento delle attività, con cali in alcuni casi a doppia cifra durante i mesi dell'emergenza sanitaria. Tuttavia, l'esigenza di poter fronteggiare la consulenza nell'ambito dell'analisi delle speciali normative emergenziali ha compensato in buona parte il calo attività sul tax litigation. In particolare, durante i mesi dell’emergenza sanitaria l'area dedicata alla consulenza è notevolmente aumentata (in alcuni casi a ritmi del 40%), mentre si è ridotta quella del contenzioso con la parte di dibattito in sede giudiziaria venuta meno per la chiusura dei tribunali.
Grazie all’offerta sul fronte della consulenza e a una rimodulazione oculata delle tariffe, il campione di studi sentito dal Centro Studi TopLegal è riuscito comunque a mantenere la marginalità dei servizi in linea con quella degli anni precedenti, a differenza di quanto visto nel Labour e nel Penale d'impresa. In particolare, il 55% delle insegne coinvolte ha dichiarato un aumento delle ore fatturate rispetto all'anno precedente, in media del 18,3%. Il 12% ha registrato una generale riduzione delle attività, compensata in alcuni casi da un corrispondente incremento del costo orario effettivo.
Le ore effettivamente corrisposte sono cresciute con una media del 18,2%, seguendo sostanzialmente l’andamento delle ore fatturate. Le boutique e dipartimenti Tax hanno mostrato dunque una buona capacità gestionale, in alcuni casi andando incontro alle esigenze finanziarie dei clienti; in altri ritoccando al rialzo i prezzi per la consulenza.
Sul fronte degli inserimenti, la maggior parte delle insegne intervistate (nove su dieci) è alla ricerca di professionisti sul mercato, soprattutto associate. Circa il 20% del campione si sta orientando, invece, su professionisti a elevata seniority: senior associate, counsel e partner non equity. Solo due studi intervistati sono pronti ad allargare la partnership a nuovi soci equity. Le competenze richieste si concentrano in aree quali il transfer pricing, la fiscalità internationale, il contenzioso fiscale e i servizi fiscali per clienti privati di elevato standing (HNWI).