Roma

Iba, al via lunedì la conferenza annuale

Un calendario fitto di approfondimenti per la prima italiana dell'evento promosso dall’International Bar Association

05-10-2018

Iba, al via lunedì la conferenza annuale

 

Sono attesi a Roma 6.000 avvocati in rappresentanza dei principali studi legali internazionali nella prima italiana della conferenza annuale dell’International Bar Association (Iba). Quest’anno, infatti, l’Italia ospiterà per la prima volta la 71^ edizione dell’appuntamento che riunisce avvocati, in house, ordini e associazioni professionali e studi legali da tutto il mondo. 
I lavori cominciano lunedì 7 ottobre e dureranno una settimana, fino al 12 ottobre. Un calendario denso di convegni e incontri a cui interverranno esponenti internazionali del mondo legale, professionisti italiani così come general counsel e in house. Sono previste 200 sessioni di conferenze e 130 giurisdizioni: un’opportunità per approfondire tematiche legate al futuro della professione legale ma anche creare contatti e sviluppare business.

Un calendario fitto di approfondimenti 
Nel fitto calendario di eventi trovano spazio i molteplici aspetti che riguardano oggi la professione legale. Dai temi tecnici di giurisprudenza (come, per esempio, l’arbitrato e il contenzioso nel mondo arabo, la disciplina dall’antitrust nello shipping, l’arbitrato internazionale) alle tematiche di ampia portata sociale (come i flussi migratori che sono passati da “modalità di crisi” a “new normal; i diritti Lgtbi con un approfondimento sul contenzioso come tool per guidare il cambiamento; il diritto dell’uomo al cibo). 

Spazio anche ai temi caldi della finanza: la Brexit e le implicazioni future sui mercati finanziari; l’evoluzione e la diffusione degli investitori attivisti; le strutture azionarie che prevedono due classi di azioni per le società quotate (dual-class share voting structures). Per arrivare fino alla sostenibilità: l’investimento sostenibile nell’agricoltura; l’investimento a impatto sociale; il climate change. 

Si è citato solo alcuni argomenti a titolo esemplificativo di un programma articolato in oltre 40-50 sessioni al giorno. E di cui un asse portante sono anche e soprattutto i temi strategici legati allo sviluppo della professione e dello studio legale, tra i quali: la gestione del rischio legale e di compliance che le stesse law firm si trovano ad affrontare; le referral fee nelle varie giurisdizioni e le strutture alternative; l’ufficio legale del futuro in termini di location, design e soluzioni per il lavoro “agile”; le sfide per i managing partner nel guidare il cambiamento; gli impatti sulla professione legale dell’ascesa del general counsel. Diversi i momenti in cui si dedicherà attenzione anche alla prospettiva degli in house su varie tematiche: dall’uso delle directory e dei ranking ad alcune sfide settoriali come la moda, fino agli impatti della tecnologia per il lavoro quotidiano dei dipartimenti legali. Il programma non tralascia infatti l’ampio tema dell’innovazione tecnologica, che viene presidiato trasversalmente durante tutta la settimana, dalla cybersecurity — su cui la stessa Iba presenterà delle linee guida — ad argomenti come il fintech e l’intelligenza artificiale. Su quest’ultima tematica si ricorda inoltre che l’Iba Global Employment Institute ha pubblicato un recente rapporto che indaga le tendenze future e il probabile impatto sul mercato del lavoro.

«La conferenza di Roma e i soggetti che parteciperanno da tutto il mondo — ha detto Claudio Visco, managing partner di Macchi di Cellere Gangemi, membro del management board e presidente della Bar Issues Commission (Bic) che si occupa dei rapporti con gli ordini professionali e le law society — offriranno i più diversi esempi di come la professione debba evolversi per adeguarsi alla domanda dei destinatari dei servizi legali soprattutto nei settore del diritto commerciale, societario e finanziario. L’utilizzo dello strumento associativo, che l’Iba rappresenta nel migliore dei modi, resta anche in Italia comunque fondamentale per creare organizzazioni affidabili in grado di interloquire con un mondo imprenditoriale che è pienamente allineato ai migliori standard di mercato e rappresenta lo sbocco necessario per la professione legale».

Visco fa parte del gruppo di avvocati che ha lavorato alla candidatura dell’Italia per questo appuntamento. Si tratta di un traguardo storico, con un percorso di selezione iniziato oltre tre anni fa che vedeva tra le città concorrenti anche Milano. Il risultato non era per nulla scontato visto che, nel momento in cui si decideva l’assegnazione, il Nuovo Centro Congressi dell’Eur (la Nuvola), dove si svolge la conferenza, non era ancora terminato, con i lavori di fatto bloccati. «A fronte della fiducia accordataci – ha commentato Visco in un’intervista pubblicata qualche mese fa da TopLegal – è stato importante dimostrare che anche il nostro Paese è in grado di far fronte agli impegni assunti. La conferenza rappresenta un’opportunità per avviare iniziative di collaborazione a livello europeo ed extraeuropeo sia tra avvocati che con i principali operatori economici sia italiani che stranieri».

L’Iba e il suo impegno internazionale 
Fondata nel 1947, poco prima della proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, l’Iba è la principale organizzazione mondiale di professionisti legali, ordini e associazioni professionali e studi legali che riunisce oltre 80.000 avvocati individuali e oltre 190 associazioni e società di legge che coprono più di 170 Paesi. Ha sviluppato importanti partnership e lavora a stretto contatto con un numero di organismi globali, tra cui le Nazioni Unite, l’Ocse e la Banca Mondiale. L’obiettivo è promuovere lo sviluppo del diritto internazionale e transnazionale, nonché contribuire alla regolamentazione del futuro della professione legale nel mondo. 

In una ampia intervista concessa in anteprima a TopLegal (e pubblicata sul numero di giugno/luglio di TopLegal Review), il presidente Martin Šolc ha individuato le sfide al momento più pressanti per la professione legale nell’erosione dello Stato di diritto e nel modo in cui la professione legale dovrebbe cercare di tutelarlo; nell’impatto della quarta rivoluzione industriale sulla legge e la pratica legale, nonché la questione del ruolo futuro degli avvocati e la crescente importanza della sicurezza informatica. In particolare, per quanto riguarda lo Stato di diritto, ha affermato: «Nelle democrazie occidentali e nei Paesi di tutto il mondo lo spazio civico si è ristretto e sta pregiudicando in modo critico lo Stato di diritto in quanto populisti, partiti di estrema destra e autocrati ignorano i diritti umani e interferiscono con i processi giudiziari, facendo effettivamente da museruola alle corti. È una tendenza molto preoccupante perché il rispetto e l'adesione allo Stato di diritto sono alla base del tessuto stesso della società. Fornisce le condizioni (buon governo, stabilità, sicurezza e responsabilità) che permettono lo svolgersi delle attività d’affari e commerciali».

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Macchi di Cellere Gangemi ClaudioVisco, MartinŠolc International Bar Association


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