Ichino Brugnatelli e associati mette un piede a Roma. Lo studio ha stretto un accordo di collaborazione con la boutique romana Ghera e associati, guidata da Edoardo Ghera.
La principale finalità di questa intesa è legata alla possibilità per entrambe le strutture di dotarsi di una presenza diretta nelle due città. «Volevamo avere una base stabile a Roma», dice Carlo Fossati, socio dello studio Ichino Brugnatelli, «visto che molti dei nostri clienti hanno contenziosi aperti nella capitale. E da parte dello studio Ghera c’era un’analoga esigenza su Milano».
Ma il prossimo passo potrebbe essere la fusione. «Ora ci sarà una fase di integrazione organizzativa, logistica e di condivisione del lavoro», spiega a TopLegal Pietro Ichino (nella foto). «Dopodichè, se le cose funzioneranno come speriamo, la fusione sarà il passo successivo». Del resto le due strutture potrebbero attivare sinergie anche in altri settori: «Fatto salvo il core business comune a entrambi che rimane il diritto del lavoro, potremo mettere a fattor comune la nostra competenza in materia penale e civilistica e la loro in ambito amministrativo», conclude l'avvocato e senatore del Pd.
Questa iniziativa si inserisce in un percorso di sviluppo che ha visto lo studio Ichino Brugnatelli raddoppiare le proprie dimensioni negli ultimi dieci anni arrivando a contare 21 avvocati, tra cui 13 soci, arrivando a sviluppare un giro d’affari che oramai si attesta a 6,5 milioni di euro rendendolo uno dei primi cinque studi legali del settore.
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