Con sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 3 ottobre, è stato accolto l’appello per la riforma della sentenza del Tar Lazio, n. 5033 del 4 giugno 2012, concernente la modifica del disciplinare di produzione dei vini a Docg Barolo, proposto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali contro alcune cantine di Barolo, tra cui Mascarello Bartolo, Serio Borgogno, Brezza Giacomo, Amabile Drocco, Guido Damilano, Einaudi e altri, rappresentati e difesi dagli avvocati Maddalena Ferraiuolo e Marco Casavecchia.
A fianco del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali erano anche le Cantine dei Marchesi di Barolo, della famiglia Abbona, difesa dagli avvocati Duilio Cortassa, Marco Prosperetti e Domenico Tomassetti.
Il CdS ha definitivamente confermato a tutti i produttori della collina Cannubi di poter evidenziare la provenienza del loro prodotto, appunto come “Barolo Cannubi”, come la famiglia Abbona fa sin dal 1904.