Il Cnf terrà d'occhio le parcelle da Class action

24-04-2008

I compensi degli avvocati che promuoveranno class action per il risarcimento del danno subito da parte di cittadini e consumatori a seguito di contratti o di pratiche anticoncorrenziali, dovranno essere proporzionati all’attività svolta e non eccessivi e ingiustificati. Il richiamo, in previsione della entrata in vigore del nuovo istituto delle azioni collettive il prossimo giugno, viene dal presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa, che alle Class action ha dedicato una relazione in occasione della riunione tra il Cnf e l’Unione regionale dei Consigli dell’ordine forense del Piemonte e della valle d’Aosta.
Alpa ha annunciato che il Cnf, proprio in relazione all’introduzione di questo nuovo strumento processuale e con l’obiettivo di fornire adeguate garanzie ai cittadini, sta valutando l’opportunità di integrare la disciplina del codice di disciplina degli avvocati con disposizioni specifiche per disciplinare il divieto di accaparramento di clientela, il divieto di strumentalizzazione di associazioni e comitati, il divieto di abuso del processo, il divieto di approfittamento della clientela per ragioni parcellari.
Nel merito del nuovo istituto, nel suo intervento Alpa ha segnalato alcuni dubbi interpretativi a cui si espone la nuova normativa, come per esempio quello della creazione o meno di una nuova categoria di interessi tutelati di natura collettiva insieme ai diritti individuali. E per contribuire a risolverli il Cnf, con le sue commissioni, proporrà al legislatore alcune modifiche. L’avvocatura comunque giudica positivamente la introduzione nella normativa di un procedimento di conciliazione, successivo all’accertamento del diritto al risarcimento del danno, che importerà la necessaria partecipazione degli avvocati come conciliatori.


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