Il Cnf vuole scuole forensi più "forti"

23-09-2008

Il Consiglio nazionale forense (Cnf) punta al potenziamento delle Scuole forensi, in vista di un loro più incisivo ruolo nell’accesso alla professione, da disegnare nella riforma dell’ordinamento professionale. L’obiettivo è quello di fornire alle singole Scuole, nate per iniziativa degli Ordini locali, strumenti per inserire l’impegno di ciascuna in un progetto omogeneo di tutta  l’avvocatura, finalizzato alla qualificazione del percorso formativo degli aspiranti avvocati.
Di questa strategia fanno parte due iniziative. Innanzitutto si è insediato il coordinamento centrale delle Scuole forensi, un organismo che agevolerà un collegamento sistematico tra le scuole forensi e tra queste e la scuola superiore, per consolidare il sistema formativo forense e rendere sempre più omogenei gli indirizzi didattici e organizzativi. Il coordinamento è formato da nove componenti, espressione di ciascuna area territoriale.
In secondo luogo, in sede di costituzione del coordinamento, la Scuola superiore ha presentato ai rappresentanti delle scuole le linee guida per la formazione iniziale elaborate per indicare un metodo e contenuti minimi di formazione che rispettino sia l’esigenza di omogeneità sul territorio che di flessibilità rispetto alle singole realtà locali. Le linee guida puntano al percorso professionalizzante delle Scuole, in modo che la formazione iniziale segni la differenza da quella universitaria e si riveli utile non solo e non tanto per superare l’esame di abilitazione, ma sopratutto per consolidare maturità e capacità di giuristi pratici. Faro puntato, dunque, sulle competenze professionali che l’aspirante avvocato deve acquisire.
Le linee guida propongono anche un metodo per la didattica e indicano una bibliografia a cui attingere.
Il coordinamento delle scuole è formato da Ferdinando Amata (Sicilia), Maria Paola Manca (Sardegna), Francesco Baldon (Nord-Est), Dario Poto ( Nord-Ovest), Gaetano  Pacchi (Centro), Raffaella Vaniero (Sud-Ovest), Carlo Marrani (Sud-Est), Rosa Ierardi (Roma), Enrico Moscoloni (Milano) e Goffredo Gobbi e David Cervi per la Scuola superiore.
La realtà delle Scuole forensi si è andata via via consolidandosi dal 1990, anno in cui il regolamento sulla pratica forense per la prima volta parlò di scuole forensi integrative della pratica. Secondo gli ultimi dati disponibili, oggi le scuole istituite, per lo più dagli Ordini (in autonomia o in collegamento fra loro), sono 73. Il numero di allievi che le seguono annualmente è circa di 9.000, i docenti, per la massima parte avvocati, sono oltre 1700. Attualmente le scuole sono finanziate dagli stessi ordini o con le quote di iscrizione.
Nella riforma dell’ordinamento professionale che il Cnf sta mettendo a punto, le scuole diverranno uno snodo importante per l’ammissione all’esame di stato.


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