Passaggio del testimone al vertice di Confindustria. Emma Marcegaglia (nella foto) ha tenuto stamane il suo discorso d’insediamento in viale dell’Astronomia.
«La malattia dell'Italia si chiama crescita zero» ha detto Marcegaglia, che da oggi subentra a Luca Cordero di Montezemolo, sottolineando la necessità del Paese di tornare a crescere a livelli sostenuti. «Tutti noi siamo chiamati a una grande sfida. C’è uno scenario nuovo e irripetibile. Abbiamo la possibilità di far rinascere il Paese».
In platea esponenti del Governo, delle parti sociali e delle istituzioni. «La crisi internazionale mette a nudo tutte le debolezze del sistema» ha sottolineato la neo presidentessa «non possiamo più eludere o rinviare quelle scelte, anche difficili e impopolari, che sono indispinsabili per non compromettere il nostro futuro».
La Marcegaglia ha citato la riforma dello Stato, gli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e la scarsa produttività.
Quindi, ha indicato degli interventi prioritari. L'educazione («i nostri figli rispetto a noi avranno sfide molto più difficili. Dobbiamo dare loro una scuola esigente selettiva, di eccellenza, che consenta di affrontare la competizione con le carte migliori»); l'esigenza di tornare a reinvestire nel nucleare («l'abbandono del nucleare ha accresciuto la nostra insicurezza e la nostra dipendenza dall'estero, ha sottratto altre risorse alla crescita, ha gonfiato le bollette elettriche di famiglie e imprese); la lotta agli sprechi nella pubblica amministrazione e in particolare l'assenteismo nel settore pubblico («noi non accettiamo un sistema dove ci sono persone che timbrano il cartellino e subito dopo abbandonano il posto di lavoro. È un insulto nei confronti dei lavoratori onesti, pubblici e privati).
Silenzio sul mondo delle professioni e sul ruolo che questo può avere nel rialncio del sistema Paese.