Scenari

Il fiscalista del futuro

Marco Magenta, tax & law managing partner di Ey, analizza con TopLegal l’evoluzione digitale che sta interessando il comparto tax

03-10-2018

Il fiscalista del futuro


Il mondo del business e il contesto fiscale in cui operano le imprese assumono oggi una complessità crescente. L’aumento dei requisiti di trasparenza e reporting, la necessità di maggiore efficienza e l’esigenza di gestione del rischio fiscale hanno imposto un cambio di passo ai professionisti del tax. TopLegal ha dunque chiesto a Marco Magenta (in foto), Italy Tax & Law managing partner di Ey, di analizzare le sfide e le opportunità della trasformazione digitale in relazione alla funzione fiscale.

Un percorso di innovazione che è, tuttavia, molto recente e che ha costretto i fiscalisti a dover recuperare il terreno perso rispetto alle altre funzioni di business. «L’informatica permea quasi ogni attività umana – afferma Magenta – Ma, benché l’uomo si trovi già in un’epoca post-digitale, lo stesso non può dirsi del comparto fiscale. Nel mercato, infatti, si è materializzata una dicotomia tra sviluppatori, dotati delle necessarie competenze tecnologiche ma non tax, e dall’altro i fiscalisti, esperti nel loro specifico campo giuridico ma non del mondo delle tecnologie».

Questa dicotomia, vero e proprio muro allo sviluppo, avrebbe rallentato la digitalizzazione del tax, rimasto indietro rispetto agli altri processi aziendali e a cui lo studio ha risposto proponendo una mediazione: «Si è trattato semplicemente di mettere in comunicazione due mondi, ma – precisa Magenta – non siamo una software house. Abbiamo strategicamente deciso di non produrre internamente un software ma di lavorare con i migliori software vendor fornendo la nostra conoscenza specifica del mondo tax».

Una contaminazione di esperienze essenziale all’evoluzione di un comparto la cui digitalizzazione è stata frenata da un altro fattore. Per anni, infatti, qualsiasi proposta di innovazione ha dovuto fare i conti con altissimi costi di sviluppo con il risultato che l’attività fiscale digitalizzata è rimasta appannaggio di pochi grandi gruppi. «Fino a ieri – sottolinea Magenta – la tecnologia non era ancora arrivata a proporre qualcosa che in questo ambito avesse un adeguato rapporto costi/benefici. Adesso riteniamo che i servizi siano più approcciabili e convenienti a una più ampia fascia di mercato». 

Tre, dunque, le recenti spinte alla digitalizzazione: i) la volontà delle aziende che, dotate di avanzati di sistemi di controllo, vogliono integrare al loro interno anche il fiscale; ii) i costi più bassi della tecnologia rispetto al passato; iii) l’accelerazione imposta dall’amministrazione fiscale verso una completa digitalizzazione, introducendo, tra gli altri, fatturazione elettronica e standard di reporting internazionali.

Ed è proprio su quest’ultimo punto che si sofferma Magenta: «La ricerca di innovazione è resa necessaria dall’operato dell’Agenzia delle Entrate, la quale è in grado di incrociare, attraverso analisi informatiche tutti i dati relativi alle società. In tale contesto, le aziende non posso rimanere vincolate alla classica analisi manuale. Con il fiscalista che dovrà necessariamente affidarsi alla tecnologia e, nel contempo, sviluppare un’intermediazione più veloce con l’Autorità».

La progressiva digitalizzazione porterà con sé alcuni benefici. Il primo è la riduzione del rischio (fiscale e reputazionale), ottenuto tramite un miglior controllo della qualità dei dati che confluiscono nelle dichiarazioni fiscali. Il secondo vantaggio risiede nell’efficientamento dei processi che, una volta automatizzati, possono essere svolti in quantità massive in un tempo minore di un qualsiasi calcolo manuale. 

Infine, dai primi due benefici, ne viene indirettamente generato un terzo. La riduzione del rischio e dei tempi di gestione consentirebbe, infatti, al fiscalista di concentrarsi su attività ad alto valore aggiunto. «Il fiscalista che oggi è concentrato principalmente sul processo di tax compliance – afferma Magenta – grazie al supporto della tecnologia può invece essere coinvolto nel miglioramento dei fenomeni aziendali diventando un vero business partner dell’azienda».

Vanno in questo senso i quattro progetti proposti da Ey e che, sottolinea Magenta, sono già stati realizzati e testati in Italia o in altri Paesi grazie al lavoro del gruppo Tax technology and transformation composto da oltre 1000 professionisti: i) una piattaforma digitale dei processi tax e del modello di controllo nell’ambito delle procedure di cooperative compliance; ii) una soluzione per il controllo real-time dei flussi Iva; iii) un modello, implementato internamente dalla stessa Ey, per la gestione digitalizzata dei processi di Tax Compliance & Reporting; iv) l’automazione dei processi operativi del Tax Office e del sistema del controllo dei rischi fiscali attraverso la tecnologia Robotic process automation.

 

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EY SLT MarcoMagenta Agenzia delle Entrate


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