In casa Pedersoli si prepara il dopo-Arosio. La notizia (una doccia gelata) del passaggio di Andrea Arosio e Dario Longo nel team di banking di Linklaters, pone lo studio di fronte al dilemma di cosa fare con un dipartimento che è rimasto praticamente vuoto. Ma che nel 2006 ha prodotto oltre 6 milioni di fatturato (circa il 25% del complessivo giro d’affari dello studio).
Le strade che si parano dinanzi alla firm di via Monte di Pietà, adesso, sono due: individuare sul mercato una o due personalità che possano prendere da subito il posto dei “fuoriusciti” e continuare a far vivere il dipartimento di Banking come realtà capace di produrre fatturato in maniera autonoma; oppure puntare su un lateral hire di giovani (30-33 anni) con una esperienza in studi internazionali, da far crescere all’interno dello studio con la prospettiva di diventare, in un prossimo futuro, i “titolari” di un dipartimento destinato a ritornare a camminare con le proprie gambe. È chiaro che le antenne di Pedersoli sono ben dritte e lo studio, guidato da Carlo, Antonio e Giovanni Pedersoli (in foto), ha intenzione di cogliere le opportunità migliori che si potranno presentare sul mercato. Ma è altrettanto vero che l’alchimia che aveva portato all’inserimento di Arosio e Longo è cosa rara. I giochi sono aperti. E i curricula… arrivano a centinaia.
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