Lo studio Grande Stevens di Torino rivoluziona la propria strategia e la propria associazione professionale integrando al proprio interno il team di professionisti che fino ad oggi ha operato come braccio italiano della law firm americana Bryan Cave a Milano. In conseguenza di questa fusione, Bryan Cave non avrà più una presenza diretta nella Penisola ma manterrà una collaborazione con lo studio Grande Stevens dove fanno il loro ingresso, in qualità di soci, gli avvocati Paolo Barozzi, Fulvio Pastore e Luigi Zumbo. Avrà, invece, la qualifica di salary partner, Andrea Batazzi, fino ad oggi counsel della law firm a stelle e strisce.
Come in un gioco di vasi comunicanti, a questa serie d’ingressi corrisponde un blocco d’uscite. Sette soci dello studio Grande Stevens passano da Pedersoli e vanno a completare l’organico della sede di Torino dello studio milanese. (Si veda l’articolo collegato qui in basso).
Grande Stevens, che fino a oggi ha avuto un ufficio di rappresentanza nella “capitale morale”, adesso ha l’obiettivo di dar vita a una sede di pari peso e importanza rispetto alla base torinese da sempre vicina all’universo Fiat e alla famiglia Agnelli. Ma quella che lo studio ha in mente non è solo un’espansione geografica, bensì un’evoluzione strategica. Secondo quanto TopLegal ha appreso da fonti vicine allo studio, nelle intenzioni di Michele Briamonte, principale fautore (assieme alla figlia del fondatore, Cristina Grande Stevens) di questo processo di cambiamento, lo studio deve diventare un’associazione professionale vera, affrancarsi da un modello che lo vedeva agire come lo studio “di una sola persona” e affermarsi come struttura di respiro nazionale e internazionale.
Gli avvocati di Grande Stevens che si sono riconosciuti in questa nuova linea strategica e che quindi rimarranno soci sono (oltre a Briamonte e Cristina Grande Stevens) Alessandro Borda, Giuseppe Ricci e Daniele Cericola. L’avvocato Franzo Grande Stevens (nella foto) continuerà a rivestire il ruolo di presidente onorario.
In questa nuova dimensione, il raggio d’azione della struttura non sarà più limitato alla città della Mole e ai suoi dintorni. La riflessione che sta alla base di questa svolta strategica, sempre secondo quanto fonti vicine allo studio hanno riferito a TopLegal, parte dalla presa di coscienza che lo scenario economico in cui è inserito da 60 anni è profondamente cambiato: Grande Stevens ha deciso di affrancarsi da una dimensione torinocentrica che non sembra avere prospettive di lungo periodo.
Come già detto, lo studio ha scelto Barozzi e il gruppo di Bryan Cave per mettere un primo piede a Milano. Questo team porta in dote la sede di via dell’Annunciata, un rapporto di collaborazione privilegiata con la law firm di St.Louis (che si andrà ad aggiungere alla storica friendship con Sullivan & Cromwell di New York) e clienti del calibro di Azimut, Terex e Volkswagen, con la quale ha recentemente portato a termine l’acquisizione della Italdesign Giugiaro di Torino. Inizialmente i soci di Milano saranno Barozzi (che assieme a Briamonte e a Cristina Grande Stevens fa parte del comitato di gestione dello studio) Pastore e Zumbo. Ma presto, viene fatto sapere, l’elenco della partnership milanese potrebbe allungarsi.
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