Perroni e Associati

Il penale si civilizza

Pmi, diversificazione e tariffe a forfait: tre elementi di rottura con la tradizione penalista

12-02-2015

Il penale si civilizza

I tempi sembrano maturi perché avvenga un’evoluzione del modello tradizionale di studio penalista. Se l’attività cardine rimane il giudiziale, nel corso degli anni la domanda si è spostata verso l’aumento della richiesta di consulenza. La maggiore richiesta di assistenza consulenziale sta ponendo in capo ai penalisti nuove sfide e sta gettando i presupposti per un mutamento del sistema studio penalista. 

Un esempio di tale evoluzione ora è fornito da Perroni e associati, lo studio fondato da Giorgio Perroni (in foto) nel 2011 a seguito di uno spin off di Vassalli e associati

Anzitutto, a differenza di come si muove la tipica boutique penalista, generalmente radicata su un’unica sede, Perroni ha un’attività che si snoda tra Roma e Milano. A queste due sedi, a partire da dicembre, si è aggiunta quella di Brescia, dove il name partner Perroni si avvale come punto di riferimento locale di un collaboratore. L’apertura in provincia è un passo importante, quanto singolare per uno studio di penalisti, che segnala la volontà di allargare la propria attività al mercato delle pmi.

In secondo luogo, laddove si inizia ad avvertire la standardizzazione del servizio penale – per esempio in materia di 231 o in alcuni ambiti del giudiziale, come nel settore delle frodi – lo studio ha deciso di applicare tariffe a forfait, cercando di scindere l’attività in due tipologie d’offerta: una tarata sui grandi clienti e le operazioni straordinarie; e un’altra, invece, calibrata sul mid market e la consulenza continuativa. Così, da un lato è stato parte attiva in processi mediatici e di alto standing: ha assistito JP Morgan nel processo sui derivati del Comune di Milano, ha difeso l’ex Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola indagato per violazione delle norme sul finanziamento dei partiti e, in relazione al caso Mediatrade, ha assistito il banchiere di Arner Bank, Paolo Del Bue. Contemporaneamente, però, sta cercando di sviluppare l’attività nel mid market, aprendosi alle pmi e applicando ai servizi standardizzati parcelle basate sul forfait. Una mossa che avvicina la strategia di Perroni a quella compiuta da alcune insegne civiliste.

Apertura in provincia, diversificazione dell’attività sul doppio asse commodity-valore aggiunto e introduzione delle tariffe a forfait sono tre innovazioni che traggono spunto proprio dall’esperienza dei colleghi civilisti. E gli elementi di avvicinamento al modus operandi dei civilisti in futuro potrebbero anche aumentare. Si pensi, ad esempio, alla maggiore standardizzazione dell’assistenza con una reportisca dell’attività svolta, nonché il prefissarsi obiettivi annuali e budget da raggiungere. L’esempio di Perroni indicherebbe che un percorso del mercato che vada in questa direzione è già iniziato.

Perroni è uno dei casi di studio del nuovo numero del TopLegal Review, disponibile su E-edicola.

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