La sempre crescente internazionalizzazione del sistema produttivo italiano e la convergenza delle normative nazionali verso un quadro unico europeo sono una tendenza in continua crescita. Così come è in crescita la presenza di Italian desk pronti a servire gli interessi italici oltreconfine.
Come emerso nel corso di un'indagine TopLegal volta a censire presenza e attività degli Italian desk, nel corso del biennio 2013-2014 il mercato ha registrato la nascita di cinque nuovi desk ad opera di Child & Child (Uk), La Law (Svizzera), Leaua & Associati (Romania), Plmj (Portogallo) e Luther (Germania). Quest'ultimo, in particolare, con il lateral di Echart Petzold e del suo team da Gsk, è partito fin dalla sua costituzione con un Italian desk di ben 14 professionisti con un’esperienza decennale al servizio della clientela italiana.
Nel corso dello stesso biennio in esame tanti desk già esistenti hanno compiuto investimenti sulla squadra o su partnership strategiche. Tra i più interessati a sviluppare le opportunità offerte dal business italiano gli studi dell'Europa centro-orientale come Schoenherr, che ha incrementato il numero dei propri Italian desk, aggiungendo un secondo tassello in Turchia, dove ha posto a capo del nuovo desk di Istanbul Rosario Sapuppo, fino al 2012 in Pavia e Ansaldo. Lo studio che, invece, ha puntato maggiormente alla crescita interna è stato Gwa. L’insegna, che accompagna i clienti per la delocalizzazione italiana in Cina e nel Sud-est asiatico, è munito sia del dipartimento legale sia di quello fiscale e nel corso del 2014 ha promosso due senior associate (Lea Murphy e Marta Snaidero), ha posto Calvin Zhang a capo del contenzioso e ha nominato Sophia Zhao come senior advisor del dipartimento tax.
Oltre agli investimenti volti alla crescita interna, alcuni studi hanno promosso la practice italiana intrecciando sinergie con insegne tricolore, affiliandosi a network internazionali, o costruendo rapporti privilegiati su base best friendship. Uno degli studi italiani più presenti nella stretta di accordi con Italian desk è risultato essere Nctm, che collabora frequentemente con i tedeschi FGvW e Luther e gli spagnoli di Garrigues.
La ragione di questo fermento oltreconfine va al traino dell'aumento di operazioni con controparte estera. Basti pensare che Skadden Arps – secondo dati Mergermarket – tra il 2012 e il 2014, pur non avendo una presenza diretta in Italia, è stato advisor di 10 operazioni di rilievo italiane per un controvalore di 16,5 miliardi di dollari.
Ma il settore industriale e le operazioni di fusione e acquisizione non sono gli unici vettori a trainare gli interessi italiani fuori dai confini italici. A farlo è anche la convergenza delle normative nazionali verso un quadro unico europeo. Un esempio sono le recenti disposizioni in materia di voluntary disclosure, che stanno portando le amministrazioni fiscali italiane a collaborare con quelle di Paesi un tempo ritenuti porto franco, come il Principato di Monaco, la Svizzera, il Lussemburgo e il Liechtenstein. Un'evoluzione che sta cavalcando il lussemburghese Bonn Steichen & Partners.
Bonn Steichen non è l’unico a trarre beneficio dall’europeizzazione delle normative. Il belga Verhaegen Walravens dal 2011 offre alla clientela italiana assistenza in diritto europeo, regulatory e public affairs fruttando la sua presenza a Bruxelles. Mentre l’inglese Seddons Solicitors si è specializzato nell’assistenza agli enti locali (tra cui Comune di Ferrara, Comune di Prato, Provincia di Pisa, Regione Lombardia e Regione Campania) contro gli istituti finanziari nell’ambito dei contenziosi di fronte a Corti inglesi in materia di derivati.
Tutti i risultati completi dell'indagine sono disponibili nell'inserto digitale speciale di TopLegal.
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