Il Tar Lazio rimescola le carte nello scontro tra i colossi italiani della tv privata, Sky e Mediaset. Con una decisione del 3 luglio, infatti, ha ripristinato i rimedi di garanzia del pluralismo imposti a Mediaset, illegittimamente revocati, secondo i giudici regionali, dall'Agcom.
In particolare, il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di Sky e ha annullato le Delibere nn. 70/11/CONS e 564/11/CONS con cui l'Agcom aveva (i) abrogato l'obbligo di separazione societaria imposto al gruppo Mediaset con riguardo alle attività di vendita degli spazi pubblicitari sulle tre reti generaliste del gruppo (Canale 5, Italia 1, Rete 4) e (ii) limitato temporalmente l’obbligo imposto a Publitalia di praticare condizioni trasparenti, eque e non discriminatorie nella vendita di tali spazi. Ad avviso del Tar, l'Agcom aveva illegittimamente revocato i rimedi esistenti senza avere preventivamente accertato, mediante la necessaria analisi prevista dalla legge, se nel settore della raccolta pubblicitaria sia stato raggiunto un equilibrio sufficiente a giustificare la rimozione di rimedi posti espressamente a tutela del pluralismo.
Sky Italia è stata assistita dai propri avvocati interni (Luca Sanfilippo, Liliana Ciliberti, Alessia Lucantoni) che hanno lavorato in squadra con la professoressa Luisa Torchia (coadiuvata dai collaboratori Tommaso Di Nitto e Valerio Vecchione) e i legali di Cleary Gottlieb Marco D'Ostuni (in foto), Fabio Cannizzaro e Marco Zotta.
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