Cosa rende una squadra legale in-house di successo? Nel primo di una serie di quattro approfondimenti sul ruolo strategico del general counsel in Italia, consideriamo le riflessioni emerse da una recente tavola rotonda organizzata a Roma da TopLegal in collaborazione con Curtis.
Un’impresa di successo dipende da una direzione legale di successo. La verità di questa affermazione è dimostrata dal caso di Pirelli, società che è stata oggetto di una significativa riorganizzazione all’inizio dell’ultimo decennio.
Come riportato dal senior vice president e chief legal officer Nicola Verdicchio, la squadra legale interna doveva affrontare il compito di eseguire, in breve tempo, una serie di complesse operazioni. A seguito della fusione con i cinesi di ChemChina nel 2015, la società si è focalizzata infatti sulla produzione di pneumatici destinati alle autovetture e le due aree di attività, consumer e industrial, sono state separate in due società distinte con il delisting della società. Il gruppo è tornato in Borsa nel 2017.
In quel contesto, spiega Verdicchio, Pirelli aveva bisogno di un team di avvocati d’affari realmente integrato per superare le differenze e colmare la struttura geografica di 15 direzioni legali sparse su 100 succursali in 160 paesi. La squadra legale aveva bisogno inoltre di avere la giusta motivazione e creatività per svolgere il proprio compito. Ciò fu possibile grazie all’attuazione di una piena responsabilità e correttezza in modo tale da prevenire una mentalità difensiva. Per creare un clima di correttezza e reciproca fiducia, la direzione legale ha organizzato programmi di induction e gruppi di lavoro e ha tenuto in ogni giurisdizione incontri bimestrali di avvocati in-house per promuovere la cooperazione. Il risultato di tale approccio, secondo Verdicchio, è stata una completa osmosi tra il team legale e il business di Pirelli che ha reso possibile la riorganizzazione societaria.
Una cultura di apertura e condivisione è vitale per una direzione legale di successo, anche dal punto di vista di Emanuele Camandona, head of legal affairs Emea di Luxottica. Camandona sottolinea la necessità di fornire un costante feedback e motivazione nonché di superare specifiche criticità individuali del team legale interno.
Un fattore fondamentale che contraddistingue una squadra legale di successo, secondo Camandona, è la capacità di fare leva su consulenti legali esterni per raggiungere gli obiettivi strategici della società. A tale riguardo, il ruolo degli avvocati in-house è essenziale. Non tutte le soluzioni proposte dagli studi legali finiscono per essere la scelta più adatta per la società e il general counsel ha il compito di prevedere come gli studi legali esterni risponderanno e quale approccio potranno adottare. Ciò vale soprattutto quando il legale interno propone soluzioni che si rivelano diverse da quelle avanzate dai consulenti esterni.
Ulteriore area sensibile è quella che riguarda le lettere d’incarico e il rischio di una negoziazione senza fine con gli studi legali sul tema delle tariffe. Ciò può essere sia dispendioso in termini di tempo sia frustrante nonché di difficile comprensione da parte del management.
Camandona inoltre è dell’opinione che l’utilizzo dei secondment in periodi di forti carichi di lavoro sia controproducente. Gli avvocati in secondment infatti sono difficili da integrare e il vantaggio che apportano si perde non appena lasciano la società.
Team legali in-house di successo portano risultati. Ma come si ottengono questi risultati? Secondo Federica Lolli, legal director Italy and Spain di LyondellBasell, è necessario concentrarsi su cinque fattori chiave: eccellenza, rigore, lavoro in team, impegno e crescita continua.
Una crescita continua richiede un approccio olistico per conoscere se stessi e comprendere il potere della consapevolezza, in particolare per quanto riguarda i propri punti di forza e di debolezza. Lolli ricorda un fatto sorprendente. Mentre i manager sono spesso considerati carismatici, estroversi ed espansivi, la verità è che la maggior parte di essi è in realtà introversa. Come è possibile? Certo, non è possibile cambiare la propria natura, ma soltanto il proprio comportamento. E questo è il punto fondamentale secondo Lolli. Manager introversi hanno lavorato molto sulla capacità di essere socievoli, appassionati e comunicativi, superando così i propri limiti, ma senza smettere di essere se stessi.
Un impegno di successo, allo stesso tempo, richiede che il team si concentri su questioni che vanno oltre le sue immediate attività professionali. Lolli spiega che alcune iniziative organizzate dalla direzione legale possono incoraggiare gli avvocati in-house a riflettere, per esempio, sulle proprie responsabilità sociali o suoi propri doveri nei confronti dell’ambiente.
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