Martedì 17 dicembre 2024 l’Ordine degli Avvocati di Milano ha lanciato il progetto Horos, la prima Carta dei principi per l’uso consapevole dell’intelligenza artificiale (AI) nell’ambito forense.
Il documento si propone di tracciare confini chiari per l’utilizzo di tecnologie innovative, offrendo strumenti concreti per affrontare le trasformazioni in corso, tra cui un programma di alfabetizzazione rivolto agli avvocati e un osservatorio permanente sulle soluzioni AI per la giustizia.
Il manifesto si articola in dieci punti che sono la sintesi dei temi cruciali nati attorno all'AI: dalla centralità della decisione umana, alla valutazione del rischio, fino alla formazione continua e alla trasparenza dei dati.
La carta si apre con i principi generali secondo cui gli avvocati devono utilizzare i «sistemi di intelligenza artificiale nel rispetto dei principi di legalità, correttezza, trasparenza e responsabilità». Il testo prevede anche che le tecnologie adottate devono rispettare le normative europee e nazionali in vigore, garantendo che l'impiego dell'IA sia sempre orientato a migliorare la qualità del servizio legale, senza mai compromettere i diritti dei clienti né la loro fiducia.
Ampio spazio viene dato alla trasparenza nell'uso dell'intelligenza artificiale. Il documento prevede che gli avvocati hanno il dovere di informare chiaramente i propri clienti sull'uso dell'intelligenza artificiale (IA) e sull'impatto che questa potrebbe avere sul servizio legale fornito. La trasparenza richiede anche la capacità di spiegare in che modo le tecnologie utilizzate contribuiscano all'elaborazione dei risultati, assicurandosi che questi siano sempre comprensibili, giustificabili e motivati.
È essenziale che l'avvocato possa illustrare come l'IA abbia influenzato specifiche attività, come l'elaborazione di documenti, l'analisi di prove o altre operazioni legali, garantendo che ogni risultato generato sia accompagnato da spiegazioni chiare e giustificazioni adeguate.
«L'intelligenza artificiale sta trasformando profondamente i processi, le professioni e le relazioni sociali - ha commentato Antonino La Lumia, presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano e founding partner Lexalent -. La nostra responsabilità, come giuristi, è doppia: rispondere a queste nuove esigenze di innovazione, e garantire che la rivoluzione tecnologica non intacchi i principi di umanità e i fondamentali etici e deontologici della nostra professione».
«La nostra carta dei principi nasce con il difficile obiettivo di definire confini adeguati», ha aggiunto Giuseppe Vaciago, coordinatore del tavolo intelligenza artificiale e giustizia dell’Ordine degli avvocati di Milano, partner di 42 Lf e fondatore di LT42. In questo contesto è previsto che «la carta venga aggiornata periodicamente anche grazie all’attività del Tavolo permanente, in modo da supervisionare e promuovere la formazione per un costante livello di competenza su una materia così rilevante».