La vicenda – che potrebbe sintetizzarsi come “la guerra degli oblò” - coinvolge due società operanti nella produzione e commercializzazione di imbarcazioni e yacht di lusso in tutto il mondo; da una parte l’attrice Aicon, difesa in giudizio dagli avvocati Monica Riva e Jacopo Liguori dello studio legale Clifford Chance; dall’altra la convenuta Rodman Polyships Sau, importante produttore spagnolo di imbarcazioni da diporto di alto livello, assistita dagli avvocati Alberto Camusso (partner, nella foto) e Raffaella Previtera (associate) dello studio legale Jacobacci & Associati.
Aicon ha contestato a Rodman di aver utilizzato sui propri yacht oblò di forma circolare, simili a quelli di Aicon, e dalla stessa protetti a titolo di marchio tridimensionale e modello, nonché a titolo di concorrenza sleale. Le prime contestazioni, sollevate in sede cautelare in occasione del salone nautico di Genova del 2007, sono poi proseguite nel merito avanti il Tribunale di Genova, sezione specializzata in proprietà intellettuale.
Rodman si è difesa negando l’indebita somiglianza tra i rispettivi oblò, e sollevando in via riconvenzionale l’insussistenza dei diritti di privativa azionati da Aicon.
Il Tribunale di Genova, Sezione Specializzata in Proprietà Industriale, ha accolto le difese della convenuta Rodman, rigettando in toto tutte le richieste di Aicon e dichiarando la nullità del marchio e del modello comunitari attorei. Sotto il profilo giuridico, la sentenza conferma quella tendenza giurisprudenziale che valuta con particolare severità il requisito della capacità distintiva di marchi tridimensionali costituiti da prodotti o parte di essi.
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